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  • Addio Villaggio, genio straordinario: il ragionier Fantozzi è parte di noi
Addio Villaggio, genio straordinario: il ragionier Fantozzi è parte di noi

Addio Villaggio, genio straordinario: il ragionier Fantozzi è parte di noi

  • Furio Zara
Se n’è andato un genio. Nè più, né meno. Un attore straordinario, capace di costruire una maschera alla stregua di Arlecchino. E’ morto Paolo Villaggio, in arte ragionier Ugo Fantozzi. Aveva 84 anni. L’Italia intera lo piange. E’ stato un comico nel senso più alto del termine. Per almeno tre decenni ci ha fatto ridere, a crepapelle; ha descritto la nostra società meglio di tanti libri di storia. Ognuno di noi, nella sua memoria, conserva una frase, una scena, un momento dei suoi film. Ha costruito -per noi - un mondo immaginario, un posto dove il ragionier Ugo gioca (anche) a calcio. La parodia della partita tra scapoli e ammogliati resterà nella storia. Nessuno, prima di lui, aveva saputo raccontare con tale ironia e tenerezza quelle sfide aziendali, così poetiche, così patetiche. La partita di tennis con Filini, la corsa ciclistica «da una mia zia a Pinerolo», la «valanga azzurra» che scende a velocità supersonica giù per le montagne, la partita a biliardo sfidando il Gran Maestro dell’Ufficio raccomandazioni: nei suoi film Villaggio ha parlato sempre di sport, perché aveva capito che l’italiano è lì che trova consolazione, rifugio, felicità.

Era di Genova, tifava fin da piccolo Sampdoria. Aveva detto di recente: «La Samp è un tenero amore che non è mai venuto meno»; richiesto di un parere su Ferrero, se l’era cavata così: «Mi diverte molto». In «Io no spik inglish» (di Carlo Vanzina, 1995), portava i suoi piccoli «compagni di classe» in gita culturale a Londra, a vedere «Arsenal-Sampdoria, semifinale di Coppa delle Coppe». Nel «Secondo tragico Fantozzi» è costretto ad abbandonare la visione di Italia-Inghilterra, e relativa frittatona, perché lo convocano a (ri)vedere «La Corazzata Potemkin». Eccolo che cerca di restare sintonizzato, sfreccia per le strade deserte di una città irreale, sente un boato, si arrampica su un cornicione, rompe una finestra con un pugno e…Chi ha fatto palo?

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