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  • Da De La Cruz a Schiappacasse, i migliori talenti del Sudamerica
Da De La Cruz a Schiappacasse, i migliori talenti del Sudamerica

Da De La Cruz a Schiappacasse, i migliori talenti del Sudamerica

  • Stefano Benzi
Se abbiamo visto alcuni difensori estremamente interessanti emersi dagli ultimi mesi sudamericani, in ambito offensivo c’è anche di meglio in quanto a qualità e quantità di scelta. Anche se il suo nome è stato al centro di un’indagine antidoping che ha coinvolto diversi altri giocatori del River Plate, la mia prima scelta non può che essere Lucas Alario. La questione doping potrebbe pesare notevolmente anche sul valore del suo cartellino: fino a qualche settimana fa il River Plate voleva 15 milioni di euro. Ora forse si potrebbe cominciare a trattare dai dieci cercando di capire cosa è successo, perché se in una squadra ben sette giocatori risultano positivi in maniera più o meno evidente a un diuretico, l’idroclorotiazide - un coprente che serve anche a eliminare le tracce di farmaci non consentiti - qualcosa è successo. Al di là di tutto Alario, al quale si erano interessate lo scorso anno Inter, Roma e Sampdoria (che avrebbe voluto anche Driussi), non può essere considerato una scommessa a vuoto. Ha già 24 anni, una considerevole esperienza nel campionato argentino ed è più che maturo per la Serie A. Ventotto le partite, tredici le reti, cinque e gli assist per lui.

Un buon affare potrebbe essere il colombiano Miguel Borja che si è messo in luce a più riprese con la rappresentativa giovanile del suo paese prima di firmare per il Palmeiras. E qui le buone notizie finiscono perché Borja ha giocato poco e male non convincendo nemmeno il tecnico Cuca che tanto lo aveva voluto. Borja ha giocato le prime partite, poi ha fatto tanta panchina e altrettanta tribuna: proprio poche ore fa si è sbloccato segnando il suo primo gol contro l’Atletico Goianense, prima marcatura assoluta per Borja con una veloce girata sotto misura. 

Il caso di Walter Montoya è quanto meno singolare: il centrocampista offensivo nato nel Rosario è stato per mesi al centro di una trattativa con il Genoa. Messo fuori dal mercato argentino dal Rosario ma in vendita per consentire al ragazzo, nato nel loro vivaio, un futuro internazionale, Montoya doveva arrivare al Genoa già a gennaio per poco meno di sei milioni di euro. Nelle ultime ore di mercato si è presentato il Siviglia con i soldi in mano e se lo è portato a casa con 2.5 milioni in contanti e altri 5.5 da versare al riscatto. Il problema è che Montoya a Siviglia ha deluso le aspettative giocando davvero poco anche per via di qualche problema fisico. Il Siviglia sarebbe ben contento di girare il riscatto a qualche altra squadra pronta a versare la cifra, anche perdendoci qualcosa. 

Abbiamo già parlato e molto di Rodrigo Bentancur: forse ne abbiamo addirittura parlato tutti un po’ troppo dal momento in cui tra le trattative per la sua acquisizione è venuto fuori il nome della Juventus. Il Mondiale Under 20 doveva essere la sua grande occasione e, anche se Bentancur ha giocato un buon mondiale, non possiamo parlare di livello di gioco straordinario. Non stava bene, aveva problemi muscolari alla coscia destra, ma in alcune gare è sembrato davvero impalpabile e nella globalità del torneo è andato ben al di sotto della Top 3 degli MVP della competizione che per lui erano l’obiettivo minimo da raggiungere. Dell’Uruguay hanno impressionato molto di più Nicolas De La Cruz, testa glabra ma piena di idee (19, Liverpool di Montevideo) e Nicolàs Schiappacasse splendido ed elegantissimo esterno offensivo di origine ligure. L’Atletico Madrid lo ha messo sotto contratto due anni fa, dopo averlo visto al Mondiale Under 17 (12 gol in 22 partite). Occhi puntati poi su Juan Boselli, diciassette anni e talento da vendere sotto porta: gioca nel Defensor che già ora, senza che il ragazzo abbia mai segnato nel massimo campionato uruguaiano dove ha esordito a febbraio, vuole non meno di 2 milioni di euro per intavolare una qualsiasi trattativa. 

Credo si sappia del mio amore per il Brasile e il calcio brasiliano. Ma devo riconoscere che il momento non è particolarmente brillante: se devo spendermi un nome è quello di Thalles. Il Vasco da Gama prima che chiunque si presentasse dall’estero con velleità d’acquisto ha bloccato il suo attaccante con un contratto fino al 2020 e una clausola rescissoria da 20 milioni di euro. Thalles, che ho visto per la prima volta nel 2012 al torneo di Tolone e poi di nuovo nel 2014, è davvero un eccellente attaccante: alto, molto bravo di testa, eccellente nei suoi inserimenti soprattutto da destra grazie a una velocità non indifferente e a un dribbling secco molto rapido e stretto. Lo vuole Mourinho ma anche il Napoli si era interessato a lui, anche se le condizioni di acquisto al momento sono inavvicinabili. L’ultima trattativa è stata avviata con il Chelsea di Conte. Thalles, reduce da un problema agli adduttori, ha numeri interessanti ma non da fuoriclasse: 34 gol in 100 partite. Diciamo che vederlo sul campo è molto più produttivo che leggerne le statistiche. Il Vasco ha almeno altri cinque talenti di valore internazionale: su tutti Matheus Vital e Andrey, centrocampisti che hanno appena compiuto diciotto anni. Dal Brasile un amico mi dice un gran bene di Gabriel Biteco attaccante tutto sinistro di soli 17 anni del Gremio, attendo di vederlo esordire nel Brasileirao. 

 

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