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  • Alessia Marcuzzi: 'Senza Simone Inzaghi farei l'attrice in America, ho un'app per controllare nostro figlio' FOTO
Alessia Marcuzzi: 'Senza Simone Inzaghi farei l'attrice in America, ho un'app per controllare nostro figlio' FOTO

Alessia Marcuzzi: 'Senza Simone Inzaghi farei l'attrice in America, ho un'app per controllare nostro figlio' FOTO

Alessia Marcuzzi si racconta a cuore aperto. La showgirl, ex dell'allenatore della Lazio Simone Inzaghi, ha dichiarato al Corriere della Sera: "Già da bambina avevo una vitalità non normale. Ho iniziato a leggere da sola Topolino, a 3 anni e mezzo. Dopo che lo hanno scoperto, mi hanno messa in una primina e a 16 anni e mezzo ho finito il liceo. Non ero una secchiona, ma avevo un talento nell'apprendere. I miei mi hanno dato molti stimoli e molte regole: sono state fondamentali... io non riesco a imporle troppo ai miei figli". 

Con Tommaso (il maggiore, figlio di Inzaghi, ndr), adolescente, i dilemmi più grandi: "Gli ho dato il telefonino ma poi lo controllo. Gli ho installato l'app per vedere dove va: una volta ha saltato scuola e l'ho subito beccato. Mi ha detto: 'Se lo facevi tu non ti scoprivano'. Ha ragione. È tutto un lavoro di acceleratore e freno. Non ammetto i cellulari a tavola". 

"Ho avuto due figli con due uomini diversi, ora sono sposata con un altro. Non ho fatto come mamma e papà, che si sono fidanzati a 16 anni e sono ancora insieme: un modello che mi piaceva ma non ho saputo replicare. Non riesco a placarmi. Non sono mai stata con qualcuno se non mi andava. Ma a un certo punto bisogna sapersi fermare: non si possono provare le farfalle nello stomaco per sempre e nemmeno dettare il bello o cattivo tempo in eterno. Anche se di base resto una irrequieta. Se c’è una giornata negativa per me è finito tutto: ciao, puoi andare...". 

"Ho iniziato a guadagnare soldi miei da giovane, non ho mai dovuto chiedere niente a un uomo, quindi sono stata sempre libera di scegliere. Sul lavoro non mi è mai mancato un piano B. Al momento è la mia linea di borse: le produco in Italia, vado a vedere i pellami. Mi prende tanto. Credo ai percorsi alternativi: non ho invidia verso chi potrebbe prendere il mio posto in tv. E nemmeno un sentimento di lesa maestà se si punta su una persona più giovane. Ma il piano B serve, è una scappatoia. La vita è una e va vissuta in tutte le sue sfumature. Non ha senso accartocciarsi in situazioni che non fanno essere sereni". 

"Le sliding doors sono una costante dei miei pensieri. Nel 1998 ero sul set de 'Il mio west'. La recitazione è la mia vera passione, avrei voluto fare l'attrice. In quel film ero al fianco di David Bowie e Harvey Keitel: proprio lui mi diede delle dritte per fare l'Actor's Studio in America. Stavo per partire, ma ho incontrato Simone (Inzaghi, ndr), me ne sono innamorata perdutamente al punto da farci subito Tommaso. Mi sono domandata milioni di volte come sarebbe andata altrimenti. Certo sarei volata in America. Avevo lasciato tutto, anche la tv. Volevo solo sposarmi e fare la mamma. Ero la casalinga perfetta. Poi dal nulla mi chiamarono per condurre Le Iene". 

"Non mi sono mai sentita intrappolata dalle mie scelte, ma ora so che in coppia un po' di sforzo bisogna farlo. Poi io sono matta, è dura starmi vicino: per me deve essere sempre tutto wow. Non ti senti quasi mai contenta al 100 per 100. Però ho vissuto intensamente e vedo i miei ragazzi sereni in questa famiglia allargata. Merito delle donne intelligenti con cui ho a che fare, e mi riferisco alle nuove compagne dei padri dei miei figli... a volte parlo più volentieri con loro che con i mei ex. Con entrambi mi sono lasciata quando i bimbi erano molto piccoli e in tutti e due i casi sono rimasta incinta per decisioni prese nell’impeto iniziale: dopo tre mesi di fidanzamento con Simone e quattro con Francesco (Facchinetti, ndr). E meno male. Mio marito Paolo si è preso un pacchetto complicato. Con lui sono stata più ponderata, gli ho detto che volevo concentrarmi su Tommaso e Mia. Visto che biologicamente non ho tutto questo tempo, era una cosa del tipo: prendere o lasciare. Ci conoscevamo già da ventenni. Ci guardavamo da lontano, eravamo sempre fidanzati nei momenti sbagliati. Si liberava lui e mi impegnavo io. Quando ci siamo trovati mi ha confidato che, anni fa, credeva fosse la volta buona: stava per farsi avanti quando sono usciti i giornali in cui io e Francesco ci baciavamo sui monti. E ha detto: ma come?!". 

"Mio padre e mia madre mi hanno dato sempre la serenità di scegliere quello che era più giusto per me, è stato fondamentale. Una volta stavo parlando a mio padre di come mi sentivo, gli dicevo che forse non ero più innamorata, però come facevo, avevo un bambino piccolo, dovevo resistere... Non dimenticherò mai la sua risposta. Mi ha detto: 'Tu devi essere felice, Alessia. Credi che l'amore che provo per te è lo stesso che provo per tua mamma? No, è diverso. Quello per i figli non verrà mai a mancare, nessun cambiamento potrà metterlo in discussione. Quindi, vivi'". 

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