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  • All'origine di Bologna-Juventus: storia di polemiche, arbitri e rigori discussi

    All'origine di Bologna-Juventus: storia di polemiche, arbitri e rigori discussi

    • Alessandro Bassi
    La sfida tra Bologna e Juventus è da sempre partita mai banale, legata a rivalità storica sia tra le tifoserie sia tra le società, spesso importante per scudetti ed equilibri politico-economici nel calcio italiano. Almeno sino agli inizi degli anni '80 è anche una delle partite che si giocano più spesso in serie A, sino, appunto, alla prima retrocessione dei felsinei in serie B, nel campionato 1981/82. Eppure il fascino di questa sfida è rimasto inalterato nel tempo: quando scendono in campo Bologna e Juventus scendono in campo trofei e peso storico.

    IL CAMPIONATO DEL 1921/22, SPONDA C.C.I. - Una sfida, quella tra bianconeri e rossoblu, che ha radici profonde nella storia del calcio: due tra le società ultra centenarie del nostro football, con la Juventus che vede la luce sul finire dell'Ottocento e il Bologna una decina di anni più tardi.  Eppure in campionato le due squadre si incontrano per la prima volta soltanto sul finire del 1921. Questo perché la serie A a girone unico in Italia arriverà – al netto di sporadici esperimenti – soltanto nel 1929/30, mentre prima si giocava con il sistema dei gironi regionali ad eliminazione e mai le due squadre erano arrivate entrambe talmente avanti da potersi sfidare. Come accennato, l'occasione di incontrarsi in campionato capita per la prima volta nel corso del torneo del 1921/22, quello passato alla storia come il campionato doppio, perché ne vennero disputati due, uno sotto l'egida della F.I.G.C e uno organizzato dalla Confederazione Calcistica Italiana (C.C.I.), l'organizzazione che raggruppava le società più potenti ed economicamente più solide del nord che polemizzando con l'abnorme allargamento del massimo campionato avevano deciso di uscire dai ranghi federali e giocarsi un campionato proprio. Tutto era nato con la ripresa dell'attività dopo l'interruzione dovuta alla prima guerra mondiale. Per farla molto breve, le grandi società chiedevano una più ristretta partecipazione di squadre al campionato, giustificando tale richiesta con un presunto miglioramento del livello di gioco che tale restrizione avrebbe necessariamente portato. Le altre, invece, erano convinte che una maggiore rappresentanza di compagini avrebbe allargato il discorso propagandistico del calcio appena iniziato. Questa frattura sarebbe stata sanata nel corso di frenetici mesi di trattative, ma intanto per la stagione 1921/22 si giocò per il titolo di campione d'Italia in due tornei paralleli. In quello che poi si rivelò essere il più interessante, il più qualitativamente intenso e maggiormente seguito dal pubblico – quello organizzato dalla C.C.I. - Bologna e Juventus si ritrovarono nello stesso girone.

    AGLI ALBORI DEL BOLOGNA CHE TREMARE IL MONDO FA - Il Bologna era vice campiona d'Italia in carica, avendo nel 1920/21 perso la finalissima contro la Pro Vercelli, aveva una struttura di squadra importante, un giovanissimo Angelo Schiavio pronto ad esordire e un allenatore tra i più bravi e preparati d'Europa, l'austriaco Hermann Felsner che arrivato a Bologna nel 1920 vi sarebbe rimasto sino al 1931 contribuendo alla creazione del Bologna che tremare il mondo fa. La Juventus, invece, viveva stagioni per lo più anonime, senza veri acuti, ma era alla vigilia di una svolta epocale nella sua storia, poiché proprio nel 1923 la società sarebbe stata acquisita dalla famiglia Agnelli e da allora così sarebbe rimasta sino ai giorni nostri.

    LA PRIMA VOLTA ALLO STERLINO - Quindi le due squadre si presentarono al campo dello Sterlino a Bologna domenica 6 novembre 1921 per la 6° giornata di andata del girone A della Lega Nord. I bianconeri ci arrivavano con 7 punti in classifica, frutto di 3 vittorie, un pareggio e una sconfitta; il Bologna con 5 punti (2 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte). Davanti ad un pubblico delle grandi occasioni le due squadre si affrontano a viso aperto sin da subito con occasioni da ambo le parti. L'equilibrio viene spezzato al 24° del primo tempo quando, approfittando di un errore dei due terzini bolognesi e di una uscita sbagliata del portiere Gallo segna l' 1 a 0 per la Juventus. A quel punto il Bologna si riversa nella metà campo juventina cercando il pareggio ma gli ospiti riescono a difendersi strenuamente dagli attacchi del Bologna che prima della fine del primo tempo ha occasione di protestare per due presunti falli di mano in area juventina non sanzionati dall'arbitro. La ripresa si apre seguendo il copione della seconda metà del primo, con il Bologna all'attacco e la Juventus molto attenta e brava a chiudersi a difesa del vantaggio, anche se poi è costretta a capitolare al 7° della ripresa, quando Alberti riesce a pareggiare per il Bologna e fissare così il punteggio sull' 1 a 1, risultato che non cambierà sino al triplice fischio dell'arbitro.

    L'ARBITRO COSTRETTO A FUGGIRE - Già, l'arbitro. Perchè in realtà il vero protagonista di quella partita è proprio lui, il sig. Mombelli di Casale Monferrato. Per alcuni giornali il rigore a favore del Bologna c'era, per altri era dubbio e per altri ancora inesistente perché il tocco di mano juventino era involontario, fatto è che l'arbitro non lo concesse, scatenando le ire del pubblico bolognese, che tentò anche di invadere il campo senza peraltro riuscirvi grazie all'intervento di alcuni dirigenti del Bologna. Per tutto l'incontro l'arbitro fu fatto oggetto di insulti e scherni, fino al termine, quando – stando ad alcune fonti – dovette addirittura scappare inseguito dalla folla inferocita!
    Insomma, da questa “prima volta” si capisce bene perchè Bologna-Juventus è partita molto sentita da ambo le parti.

    (Alessandro Bassi è anche su http://storiedifootballperduto.blogspot.it/)

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