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  • Atalantamania: Donadoni ci prova, ma la Dea si scansa

    Atalantamania: Donadoni ci prova, ma la Dea si scansa

    • Sabrina Fratus
    Che sofferenza! L'esclamazione inevitabile, velata da un sospiro si sollievo, che ancora circola tra i tifosi bergamaschi, nelle chiacchiere domenicali post Atalanta-Bologna.

    Diciamola tutta: la squadra del nostro conterraneo Donadoni ha dato filo da torcere all'Atalanta a tal punto che, ripercorrendo i 90', fa sorridere il fatto che una squadra come il Bologna che non ha più nulla da chiedere a questo campionato, se la sia giocata come se fosse stata la finale di Champions League. Che mister Donadoni volesse togliersi lo sfizio di fare lo sgambetto alla squadra più in gamba del momento che, tra l'altro, è la stessa con la quale, anni addietro, si spifferavano voci di mercato mai andate in porto? E, mentre i più curiosi e fanatici intrecciano ipotesi e spiegazioni, Gasperini risponde sul campo e porta a casa la vittoria: ripetiamo, sofferta, ma meritata. Sul 2-2, con i bolognesi in fermento e quasi capaci di ingabbiare gli avversari nella propria metà campo ( e difficilmente altre squadra, a Bergamo, ci sono riuscite..), l'unico modo per destabilizzare la difesa rossoblu era togliere dalla loro guardia Petagna, scelta che solo un 'provocatore' e, al tempo stesso, intelligente allenatore come Gasp poteva fare; così, poi, con l'introduzione di Grassi a dare man forte a centrocampo con il tentativo di stoppare quello avversario, è giunta la rete del definitivo vantaggio, tra l'altro, messa a segno da Caldara, un difensore, ennesima testimonianza di come il tecnico faccia di tutti i suoi giocatori potenziali attaccanti.

    Ieri sera, poi, un altro verdetto ha allietato la giornata tribolata dei bergamaschi: Fiorentina 5-Inter 4. L'Atalanta ora è a +7 sulla squadra di Pioli, la stessa che, vincendo poche settimane fa contro gli orobici per 7-1 sembrava avesse già raggiunto l'obiettivo stagionale. Ma, ahimé, il campionato era ed è ancora lungo, sicuramente, più sorridente ai nerazzurri di Bergamo che a quelli di Milano... .

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