Calciomercato.com

  • Barcellona, la prima a Madrid dopo il voto: ma a far paura è solo Messi

    Barcellona, la prima a Madrid dopo il voto: ma a far paura è solo Messi

    • Giorgio Baratto
    In Spagna sono in molti ad augurarsi che quello di stasera, tra Atletico Madrid e Barcellona, sia solo un match tra la prima e la terza in classifica della Liga, ma gli avvenimenti politici che hanno scosso la penisola iberica nelle ultime settimane fanno temere il contrario. I club gettano acqua sul fuoco, ma c'è grande attesa per le reazione dei tifosi madrileni nella prima trasferta dei catalani dopo il burrascoso referendum del primo di ottobre e la "quasi" dichiarazione d'indipendenza del governo catalano.

    PARTITA NON AD ALTO RISCHIO - Da parte sua l'Atletico di Madrid ha assicurato che la partita si svolgerà in maniera del tutto normale, non è stata dichiarata "ad alto rischio", soprattutto per la scarsa affluenza di tifosi catalani che si avrà al Wanda Metropolitano. L'Atletico ha messo a disposizione del club blaugrana solo 200 biglietti, gli stessi che ha concesso a Malaga e Siviglia, i precedenti ospiti del nuovo stadio dei colchoneros; ma se da un lato la società madrilena può garantire che la partita si svolgerà in maniera del tutto normale per quanto riguarda gli aspetti che si trovano sotto il suo controllo, impedire agli "aficionados" più radicali dei biancorossi, il temuto Frente Atletico, i cui componenti si sono visti implicati nella morte di un tifoso del Deportivo La Coruña tre anni fa e protagonisti degli scontri avvenuti giovedì, giorno della Festa Nazionale, in quel di Barcellona con i tifosi del Sabadell (squadra catalana che milita in Segunda B), di mobilitarsi attraverso le reti sociali per riempire il Wanda di bandiere spagnole - una sorta di risposta alla Senyera catalana che immancabilmente sventola al Camp Nou - sarà pressoché impossibile.

    SOLITA ROUTINE - A ribadire che quella di oggi sarà una partita come le altre, Barcellona seguirà la routine di sempre quando viene a giocare in trasferta nella capitale spagnola: arriverà a Madrid verso mezzogiorno, non utilizzerà il bus ufficiale come fa sempre per evitare che venga riconosciuto negli spostamenti in città, la squadra verrà ospitata nell'hotel che viene sempre utilizzato quando gioca contro una squadra della capitale e dopo il pranzo, il canonico riposo e la riunione tecnica con l'allenatore Ernesto Valverde alle 19,45, un'ora prima dell'inizio della partita, si recherà allo stadio. Se così sarà, è difficile credere che qualcuno che si nasconda dietro la rivendicazione dell'identità nazionale non abbia pensato a rendere la giornata dei giocatori blaugrana, quantomeno, diversa dal solito.

    MESSI AL DEBUTTO - Il Barcellona giocherà nella capitale che soffre ancora della "resaca" della Festa Nazionale del 12 ottobre, dove Madrid si è rivestita di bandiere spagnole, la più grande di 731 metri quadrati copriva l'intera facciata di un palazzo nel quartiere di Valdebebas - dove ha sede la Ciudad Deportiva del Real Madrid. Tanta gente avvolta nei colori giallorossi cantando "Yo soy Español" a Madrid non la si vedeva dai tempi della vittoria del Mondiale in Sud Africa, è pressoché certo che alcune scene viste giovedì pomeriggio si ripeteranno sabato sera al Wanda Metropolitano. D'altra parte, lo stesso Barcellona scegliendo di giocare a porte chiuse la sfida contro il Las Palmas (che in quell'occasione decise di scendere in campo con una bandiera spagnola cucita sulla maglia) il giorno del discusso referendum, ha ammesso di averlo fatto per richiamare l'attenzione del mondo sul quel che stava accadendo in Catalogna, non si può certo dire che, anche questa volta, la dirigenza blaugrana si sia voluta tenere ai margini dello scenario politico. L'Atletico, come abbiamo visto, ha scelto di non entrare in sterili polemiche con cui il calcio non ha nulla a che fare e mettere la sfida contro il Barça solo sul piano dello sport, sperando che il debutto di Messi nel nuovo Wanda Metropolitano non sia come quello di dieci anni fa al Vicente Calderon. In quell'occasione un giovane Leo Messi segnò una doppietta nel contundente 0-6 con cui il Barcellona di Rijkaard spazzò via l'Atletico. Speriamo sia solo un grande spettacolo calcistico, ci sarà qualche bandiera spagnola in più di quello a cui siamo abituati, ma una bandiera che sventola, al di là del messaggio politico che vuole trasmettere, non ha mai fatto male a nessuno. 
     

    Altre Notizie