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  • Bautista Merlini, il nuovo Papu Gomez: in Argentina lo chiamano El Mago

    Bautista Merlini, il nuovo Papu Gomez: in Argentina lo chiamano El Mago

    • Remo Gandolfi
    Nel calcio moderno se, come nel caso di questo giovane giocatore del San Lorenzo, non arrivi nemmeno ai 170 cm di altezza puoi cavartela solo in due modi: con un tecnica fuori dal comune e con un coraggio da leone. Queste sono sicuramente due doti che a Bautista Merlini, giovanissimo attaccante del San Lorenzo, non mancano di certo. Cinque anni fa, quando non aveva ancora 17 anni e giocava nelle giovanili del Platense, i dirigenti del Club ed in particolare il DT Marcelo Espina furono molto chiari con i genitori di Bautista, la madre Mercedes e il padre Claudio.
    “Voi siete di bassa statura e Bautista è destinato a non crescere più di tanto. Ma se non lo irrobustiamo un po’ non avrà alcuna chance di giocare in Primera … e sarebbe un peccato perché ha tutte le qualità per farlo.”

    I genitori, di comune accordo con la società, decisero di affidarlo ad un nutrizionista che in breve tempo diede consistenza ai muscoli di Merlini. Le sue prestazioni migliorarono clamorosamente e solo un anno dopo c’erano una pletora di Club a cercare di accaparrarsi le prestazioni della giovane ala. La spuntò il San Lorenzo.

    Il resto è storia recente. Dapprima il titolo nel 2015 con la squadra riserve e ora, da quasi un anno, titolare inamovibile del Club di Boedo tanto caro al Santo Padre. Solitamente “El Mago” (così viene chiamato da tifosi e compagni di squadra e non solo per l’assonanza del cognome ad mago più famoso di lui) gioca sulla fascia sinistra nel 4-2-3-1 utilizzato prevalentemente dal “Ciclon” anche se il suo piede naturale è il destro. Ma adora rientrare verso il centro, presentarsi al tiro, servire assist invitanti  o “chiamare” l’1-2 con i compagni di reparto. Di lui colpiscono la velocità, soprattutto nei primi metri, e in modo particolare un dribbling devastante e ubriacante.

    Ma ci sono due qualità “morali” forse ancora più importanti, di quelle che fanno i calciatori VERI. La prima è il coraggio e la spavalderia quasi con cui si butta nella mischia, affrontando avversari assai più robusti e strutturati di lui, prendendo botte senza mai farsi intimorire. La seconda, forse ancora più importante, è che durante il match non si nasconde mai, rendendosi sempre disponibile a ricevere palla anche in situazioni delicate o anche dopo un errore o una palla persa. Chi gioca a calcio sa quanto conti questo aspetto.

    Paragoni? Difficile e impietoso al momento. Ma il suo fisico, la sua velocità, il suo dribbling e soprattutto il suo carattere lo fanno assomigliare al “Papu” Gomez, un altro che in un calcio sempre più di giganti sa farsi valere ad altissimo livello e come lui passato dal San Lorenzo prima del trasferimento in Italia al Catania. Per chiudere un’altra nota “rara”: Bautista ama studiare, intende laurearsi ed è più facile vederlo con un libro fra le mani che ai comandi di una Play Station. Insomma … una mosca bianca.

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