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    Calcio pirata: partite in diretta sui social

    I pirati dei diritti tv sguazzano nel mare di Facebook. Il social network creato da Mark Zuckerberg viene utilizzato per trasmettere illegalmente le partite di calcio in diretta streaming. Come? Creando dall'Honduras centinaia di effimeri profili con vita media di una settimana, riprendendo la tv con uno smartphone o rubando il segnale a chi detiene i diritti attraverso una scheda video. 

    A livello mondiale il caso più eclatante è stato Barcellona-Real Madrid dello scorso 3 dicembre, vista ufficialmente da 600 milioni di persone e chissà da quante altre in maniera clandestina. Uno di questi account, Capitanes del Futbol, è arrivato a 700 mila connessioni alla volta e all'intervallo contava 4,6 milioni di visite. In Spagna e in Sudamerica il fenomeno è insistente da almeno un anno, da noi è più recente. 

    Da quattro anni la Lega Calcio si è affidata a un’azienda che perlustra il web: nell’ultimo fine settimana si calcola che fossero attive 300-400 pagine con il live della Serie A, alcune decine delle quali bloccate quasi subito. Facebook ha annunciato il blocco di una decina di profili in lingua spagnola, che trasmettevano anche la Serie A. Magari in attesa di partecipare in futuro alle aste per i diritti tv. 

    Il Chief Security Officer di Mediaset Premium, Luigi Seccia commenta: "Cerchiamo di combattere con gli strumenti più adeguati. Però esiste un vuoto normativo legato ai social. Nella lotta alla pirateria poi l’Italia è indietro anni luce rispetto a Francia, Inghilterra e Germania. Il problema è serio". 
     

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