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  • Caracciolo: storia di una rondinella e dell'Airone che le insegnò a sognare

    Caracciolo: storia di una rondinella e dell'Airone che le insegnò a sognare

    • Angelo Taglieri
    "Vola solo chi osa farlo". Lo ha scritto Luis Sepulveda, lo ha detto Zorba, il gatto protagonista di "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare", romanzo leggendario, che l'autore cileno ha fatto uscire nel 1996, diventato tappa obbligatoria nelle scuole elementari italiane. Ai bambini delle scuole calcio, invece, bisogna raccontare un'altra storia, quello di un Airone, un Airone con la maiuscola, che muove delicatamente le sue ali mentre il tifosi, pieni di gioia, urlano, si muovono, sbraitano in un orgasmo nervoso di gioia. L'Airone ha nome e cognome: Andrea Caracciolo. E ieri ha fatto 170. 

    LA A COL BRESCIA - Non sono, ovviamente, gli anni, visto che il bomber del Brescia ne ha 36. Ma sono i gol, quelli per cui un attaccante vive, quelli per cui un airone vola: 170 con la maglia delle Rondinelle, 123 solamente in Serie B, nella top 5 dei marcatori di sempre. Eppure, il volo, in A ha provato a farlo, con poca fortuna. Quando è riuscito a staccarsi dal suo Brescia, cosa difficile da fare, visto che lo ha coccolato e lanciato nel grande calcio, non ha trovato fortuna: 2 col Perugia, 14 in due anni a Palermo, uno con la Sampdoria, 2 col Novara. Tutti in A, in B ha indossato una sola maglia. E quando il Gabbiano si fonda con la Rondinella, nasce un bomber prolifico anche nel massimo campionato: tolto il primo anno, dove, in 7 presenze, a 20 anni, realizza 2 reti, nel 2002/03 ne fa 12, così come nel 2004/05, così come nel 2010/11. Con la V tatuata sul petto, vola, si sente invincibile. E implacabile.  

    ROMANTICISMO - E' in Serie B, però, che il tutto diventa romantico. 
    Saranno le difficoltà che il Brescia ha incontrato in questi anni, il fascino dello stadio Rigamonti, un pubblico che fa sentire la sua voce sempre e comunque, ma nel campionato cadetto la storia dell'Airone sembra planare verso un calcio antico. Un amore spropositato verso il club in cui ha reso di più e che ha affrontato da avversario una sola volta in carriera, in un Brescia-Perugia del 2002/03, vinto dalle Rondinelle per 3-1. E ora, nel momento più difficile del club di Cellino, dopo 3 sconfitte consecutive, una vittoria, fondamentale, contro il Bari secondo in classifica. Marino, come tutti quelli prima di lui, ha deciso di affidarsi a Caracciolo, appoggiandosi sulle sue delicate, ma forti, ali, che sbattendo fanno sognare e sperare i tifosi. Perché recentemente la Rondinella pare essersi dimenticata come si vola. E tocca, come sempre, all'Airone farle ricordare come si fa.

    @AngeTaglieri88

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