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  • Ce l'ho con... Var, adesso hai stancato! Il calcio sta diventando come il tennis
Ce l'ho con... Var, adesso hai stancato! Il calcio sta diventando come il tennis

Ce l'ho con... Var, adesso hai stancato! Il calcio sta diventando come il tennis

  • Andrea Distaso
Potremmo limitarci a citare il clamoroso episodio verificatosi in Bundesliga nella partita tra Borussia Dortmund e Colonia, con questi ultimi che hanno chiesto la ripetizione della partita per errore tecnico dell'arbitro. Rischieremmo però di essere tacciati di faziosità, di voler citare l'unica vera occasione nella quale il VAR è diventato protagonista in negativo, a fronte di tante situazioni risoltesi positivamente. Potremmo allora evocare l'ultimo Milan-Udinese per risultare più convincenti e prendere in prestito le parole per la rubrica "Sos arbitri" del nostro talent Massimo Chiesa che, da arbitro internazionale di enorme esperienza, ha parlato da uomo di campo: "A me piacciono anche gli errori, il Var va utilizzato solo in casi estremi, altrimenti si snatura il calcio e perde di valore il ruolo dell’arbitro".

UNO SCHIAFFO AL CALCIO - Perchè in fondo, tra tanti esperti reali o improvvisati della materia, chi il campo lo ha calcato e sa comprendere cosa possa passare nella testa di un calciatore o di un allenatore merita di essere ascoltato con un pizzico di attenzione. Tutte le opinioni meritano rispetto, ci mancherebbe, ma cavarsela con la classica frase "il VAR elimina gli errori e cancella le polemiche, quindi va bene" liquida l'argomento in maniera troppo semplicistica. L'utilizzo della moviola in campo sta diventando sempre più invasivo e invadente, intervenendo anche su quelle situazioni tutt'altro che lampanti sulle quali bisognerebbe fidarsi soltanto della sensibilità di arbitro e guardalinee. Togliere un gol per questioni di centimetri, se non di millimetri, non appartiene più a un certo modo di intendere questo sport, in cui l'incapacità di cogliere con l'occhio umano quello che un occhio umano non può percepire rientra nella logica delle cose.

IL CALCIO NON E' TENNIS - Trasformare le partite di calcio in partite di tennis, dove l'occhio di falco corregge le chiamate dell'arbitro di sedia, che non ha saputo intravedere il pezzetto di linea toccato dalla pallina, significa stravolgere le regole del gioco. Togliere quel pizzico di imprevedibilità e di margine di errore che fa parte dell'ordine naturale delle cose vuole dire privare definitivamente il calcio di umanità e sentimento. A proposito, si preannuncia a breve l'eliminazione della respinta dopo il calcio di rigore per evitare una volta per tutta l'affollamento in area al momento della battuta. Continuiamo così, facciamoci del male, per dirla alla Nanni Moretti.

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