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  • Che fine ha fatto? Tofting e Gravesen, la cruenta saga dei due 'orchi' danesi

    Che fine ha fatto? Tofting e Gravesen, la cruenta saga dei due 'orchi' danesi

    • Alessandro Di Gioia
    Stig Tofting e Thomas Gravesen sembrano due fratelli separati alla nascita: entrambi sono nati in Danimarca, entrambi nella contea di Arhus, a pochi chilometri l'uno dall'altro, il primo a Horning nel 1969, il secondo a Vejle nel 1976. Entrambi hanno intrapreso la strada di calciatore, entrambi sono diventati centrocampisti di alto livello, entrambi hanno scelto di terrorizzare gli avversari e contemporaneamente di reincarnarsi nella personificazione del canone di 'orco' rude, sporco e cattivo. Entrambi, per chi ha vissuto con amore e spensieratezza il calcio degli anni '90 e dei primi 2000, sono diventati idoli generazionali, di chi ha sempre visto il gioco del pallone come una lotta per affermarsi, anche socialmente: Stig e Thomas ce l'hanno fatta.

    GIROVAGHI DEL PALLONE, POLMONI DELLA DANIMARCA - Dal valore agonistico indiscutibile, partendo dal piccolo della Danimarca sono arrivati a calcare i campi più prestigiosi d'Europa: Tofting ha giocato in diversi campionati mondiali ed europei, in patria nell'Aarhus, dove è cresciuto, ma anche nell'Odense, nell'Hacken e nei Randers, in Germania, nell'Amburgo e nel Duisburg, in Inghilterra, nel Bolton, e persino in Cina, quando ancora non era di moda, nel Tianjin Teda. Gravesen è cresciuto in patria, nel Vijle, prima di passare in Germania, anche lui nell'Amburgo, in Inghilterra, nell'Everton, in Spagna, nel Real Madrid, e in Scozia, nel Celtic Glasgow. Inutile dire che entrambi hanno collezionato tantissime presenze nella nazionale danese, spesso giocando l'uno a fianco all'altro. Indiscutibili dal punto di vista calcistico, hanno però spesso fatto parlare di loro per alcuni problemi comportamentali, non solamente sul rettangolo verde.

    UN TOSAERBA INARRESTABILE - Tofting è senza dubbio il maestro: il bulldog, o tosaerba, come lo soprannominavano i tifosi, perde entrambi i genitori a 13 anni, per un uxoricidio-suicidio. E' lui a trovarli in casa, privi di vita: questo evento gli segnerà l'esistenza. Appassionato di moto, oltre che di calcio, inizia a frequentare una banda di violenti bikers, gli "Hells Angels", con i quali, in sella ad un Harley Davidson, prende parte ad una rapina, svaligiando una gioielleria di Copenaghen. Tarchiato, robusto, dallo sguardo vitreo e ricoperto di tatuaggi: fa paura solamente a vederlo, ma gioca a pallone dannatamente bene. Nonostante la carriera proceda a gonfie vele, il carattere rimane lo stesso: prima manda all'ospedale un ragazzo picchiato in una discoteca di Aarhus, ottenendo 20 giorni di carcere con la condizionale, poi durante una serata di festa post-Mondiale, in una cena a Copenaghen con tutta la squadra, dopo litri di birra decide di prendere a pugni e testate il cuoco del ristorante, reo di aver chiesto in maniera troppo decisa di abbassare il volume della voce. La conseguenza? Quattro mesi di carcere ed un nuovo tatuaggio, con la scritta "No regrets", "nessun rimpianto". Ma non è finita qui: insieme a Gravesen organizza uno scherzo da caserma nei confronti di Jesper Gronkjaer, in allenamento, mettendolo sotto una pressa di muscoli, ghiaccio e acqua gelata e malmenandolo. L'episodio più incredibile si verifica nel 2000: desideroso di aprire un bar nel suo paese natale, si vede negare la licenza dal sindaco per via di losche conoscenze. A questo punto si autocandida a sindaco, ottenendo i consensi necessari a decretare la sconfitta del rivale, salvo poi ritirarsi all'ultimo in quanto non interessato all'attività di primo cittadino: chiaramente il successore gli concederà poi la licenza. Dopodichè decide di calmarsi un po', non prima di aver picchiato i compagni di squadra dell'Aarhus alla festa di Natale: nel 2005 pubblica un'autobiografia, dal titolo proprio di "No regrets".

    LO 'SHREK' CHE PIACEVA A TYSON - Gravesen è un po' più moderato, ma di pasta dura come quella dell'amico, tanto che persino Mike Tyson, che assiste ad una partita della Danimarca in occasione di un incontro, gli chiede la maglia a fine partita. Ha un caratteraccio e spesso si lascia andare a qualche scherzo di troppo: il suo primo allenatore gli consiglia "appena sente di andare fuori di testa, immaginare di avere tre pietre in una tasca e doverle spostare nell’altra, così da concentrarsi su quello e dimenticarsi del resto." Quando arriva a Madrid, i giornali titolano "arriva l'orco", con il fotomntaggio della sua faccia sul corpo di Shrek.

    GRAVESEN E TOFTING OGGI - E oggi? Che fine hanno fatto i due orchi, dopo il ritiro dai campi di gioco? Gravesen sta vivendo una nuova vita nella "capitale del vizio", Las Vegas, accompagnato da una splendida modella e da una montagna di soldi, dopo tormentata relazione con la pornostar Kira Eggers e le voci che lo volevano in rovina: invece ha accumulato una fortuna che ora si aggira intorno ai 100 milioni di euro. Tofting gestisce invece un bar nella sua città natale, l’unico dove è permesso fumare, ma è anche un commentatore di punta per Canal 9 Denmark, dove analizza i principali avvenimenti sportivi scandinavi. Gli "orchi" sono diventati principi.

    @AleDigio89

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