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Chievo, Inglese: 'Ecco perché avrei detto no al Napoli'

Chievo, Inglese: 'Ecco perché avrei detto no al Napoli'

L'attaccante del Chievo, Roberto Inglese ha dichiarato in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "Potete evitare titoli come Lezione d’Inglese o chiave Inglese o giochi di parole simili? Sono un po’ ripetitivi… Meglio Bobby English, a Carpi mi chiamavano così: mi piace. Dà l’idea di un centravanti della vecchia scuola britannica. Sembro più forte". 

"La Nazionale è stata un’esperienza preziosa, mi sono confrontato con ragazzi di talento come Cataldi, Locatelli o Gagliardini. In partita non ti rendi conto di quanto sono forti. Meggiorini mi ha dato qualche suggerimento utile come non andare a pressare il portiere, un movimento che il ct Ventura non vuole mai vedere". 

"Tre gol a Di Francesco? Sono cose che capitano: gli devo molto, mi ha lanciato tra i professionisti, facendomi debuttare in Lega Pro e in Serie B a Pescara. Maran ha creduto in me fino in fondo: 2 anni fa ha deciso che era finito il momento dei prestiti. Festa a Lumezzane mi ha aiutato a migliorare l’autostima. Dopo Pescara, non ero sicuro delle mie qualità. Il Carpi di Castori non aveva un gioco spettacolare, ma correva tantissimo. La promozione in Serie A arrivò grazue al pareggio con il Bari di Nicola, che mi aveva allenato a Lumezzane: un segno del destino". 

"Il ds Giuntoli voleva portarmi a Napoli? No, ma non avrei accettato. Non era il momento. Se sei un fenomeno, e non lo sono, devi fare molta esperienza. Ho il contratto fino al 2020, voglio migliorare poco per volta. Ogni anno sono cresciuto, come categoria, presenze e gol". 

"Il portiere più forte? Sarà scontato, ma dico Donnarumma: elastico, esplosivo nonostante i quasi 2 metri. Impressionante vederlo nel tunnel del Bentegodi. Sorrentino ha carisma da vendere. Il Chievo è solido, far giocare male l’avversario è un pregio e non un difetto. Prepariamo molto bene la partita e studiamo i punti deboli dell’avversario. Dell’Empoli sapevamo che gioca in verticale e abbiamo chiuso tutte le linee di passaggio. Pellissier è la mia guida, prima dell’Empoli mi aveva detto: 'Quando arriva un cross, non è essenziale la forza ma l’impatto col pallone e il tempo'. E infatti il gol è stato esattamente così".

"Ho scelto il numero 45 perché 4+5 fa 9, non per Balotelli. Due anni fa dovevo andare in prestito e il numero non mi interessava. Belotti vince la classifica marcatori, è più completo di Icardi e Higuain". 

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