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  • Cagliari: cori razzisti a Muntari, che lascia il campo prima del 90'. Zeman: 'L'arbitro non è intervenuto' FOTO

    Cagliari: cori razzisti a Muntari, che lascia il campo prima del 90'. Zeman: 'L'arbitro non è intervenuto' FOTO

    Pochi istanti prima della fine di Cagliari-Pescara, Sulley Muntari, centrocampista degli abruzzesi, ha abbandonato il campo, probabilmente a causa dei cori razzisti piovuti dagli spalti al suo indirizzo. Il ghanese, furioso, ha deciso di lasciare volontariamente il campo durante i minuti di recupero, dopo essere stato ammonito dall'esordiente arbitro Minelli. Uscendo dal campo, poi, Muntari ha battibeccato con il pubblico situato nelle vicinanze del tunnel che porta agli spogliatoi del Sant'Elia. Zdenek Zeman, allenatore del Pescara, ha commentato l'episodio a fine gara:"Muntari? Hanno fatto cori razzisti e lui ha chiesto all'arbitro di intervenire. Questo non è accaduto e lui ci ha lasciati in dieci".

    LE PAROLE DI SULLEY
    A fine gara è lo stesso Sulley Muntari a raccontare quanto avvenuto ai microfoni di Premium Sport: "Avete visto tutti quello che è successo. I tifosi facevano i cori durante il primo tempo. C'era un bambino piccolo che li faceva con i genitori vicino. Allora sono andato lì e gli ho detto di non farlo. Gli ho dato la maglia, per insegnare che non si fanno queste cose. Serve dare esempio per farli crescere bene. Poi nel secondo tempo è successo con la loro curva e ho parlato con l'arbitro. E lì mi ha fatto inc... Mi ha detto che non dovevo parlare con il pubblico. Gli ho chiesto 'ma tu non hai sentito?' Ho insistito dicendogli che doveva avere il coraggio di fermare la partita. L'arbitro non serve solo a stare in campo e fischiare, deve fare tutto. Anche sentire queste cose ed essere da esempio".

    LA CONDANNA DEL CAGLIARI - Il vicepresidente rossoblù Stefano Filucchi ha chiarito la posizione del club rispetto agli episodi che hanno interessato il tesserato degli abruzzesi, Sulley Muntari: "Dalla panchina abbiamo assistito all’alterco verbale di Muntari con il direttore di gara. Abbiamo poi capito che si era verificato uno scambio di battute tra il calciatore e qualcuno sugli spalti per questioni relative a frasi ingiuriose. A fine gara abbiamo ascoltato le dichiarazioni del calciatore, che ha lamentato di essere stato fatto oggetto di cori razzisti e di aver avuto una discussione con l’arbitro che lo aveva invitato a non parlare con i tifosi durante la partita. Noi dalla panchina non abbiamo sentito cori razzisti né ritengo li abbia sentiti l’arbitro addizionale che è posizionato proprio davanti dalla curva e che, infatti, non ha preso nessuna iniziativa né penso abbia comunicato qualcosa di determinante al direttore di gara, che non ha preso alcun provvedimento. Anche alla nostra panchina non è stato riferito nulla, se non quanto abbiamo visto. La tifoseria del Cagliari non è razzista: lo dicono la nostra rosa, la nostra storia e tradizione. Detto questo, chiaramente la Società condanna fermamente ogni forma di razzismo e di violenza".

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