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  • Crotonemania: schiacciati dalle aspettative

    Crotonemania: schiacciati dalle aspettative

    • Michele Santoro
    Gli esperti la chiamano acrofobia, cioè la paura delle altezze e dei luoghi sopraelevati; in altre parole, vertigini. Qualcuno a Crotone, pur di non godersi il panorama di qualche giornata fa, ha spento la luce, incupendo un po' la classifica. Alla base della sconfitta con l’Udinese, la quarta consecutiva compresa quella di Coppa Italia, non c’è tanto il divario tecnico tra i due organici ma l’ansia di riuscire in qualcosa di importante. La debacle di ieri somiglia molto a quella di due settimane fa contro il Genoa, e non è un caso. In questi due scontri diretti, per di più in casa, Il Crotone avrebbe potuto dare uno strappo sensibile in chiave salvezza, invece si è presentato molle e incapace di reagire allo svantaggio; quasi come se ci fosse il terrore di rispettare le attese, di approfittare, per qualche partita, del proprio status di favorita.

    I ragazzi hanno toppato completamente, rievocandoci bruttissimi ricordi. I numeri, rispetto allo scorso anno, sono chiaramente migliori ma non certo da incorniciare. Si prende gol da nove partite consecutive e l’attacco è il secondo peggiore del campionato; nel buio, un raggio di sole, Rolando Mandragora, che ieri è diventato il nuovo leader della Serie A per palloni intercettati, ben 42. Una crescita personale relativa se poi ti trovi a predicare nel deserto. Al di là delle ovvie ingenuità tecniche e tattiche, come le topiche difensive e l’inconsistenza delle punte, sono convinto che al momento, più che di qualche allenamento extra, gli squali abbiano bisogno di una seduta di gruppo dallo psicoterapeuta di casa, Nicola.

    Il corpo non sopravvive senza mente, e sulla mente dovrà lavorare prima di tutto l’allenatore: ritrovare quello spirito di squadra, quell’armonia nel giocare insieme, quella serenità di chi non ha nulla da perdere e tutto da guadagnare; in pratica, tutto ciò che è servito per portarli in A e salvarsi. «È una parola», penserete, ma nel mercato di riparazione non ci confido molto.
     

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