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  • Crotonemania: un calcio al razzismo (e ai tre punti)

    Crotonemania: un calcio al razzismo (e ai tre punti)

    • Michele Santoro
    POCHI MA IMBECILLI. La mamma dei cretini è sempre incinta. Purtroppo, in questo caso, non si è trattato del solito battibecco tifosi/allenatore, quello che magari può anche strappare un sorriso. Le accuse di Mihajlovic «Ho sentito i cori, mi dispiace perché porto rispetto e chiedo rispetto. “Zingaro” o “serbo” offendono un popolo. Questa è l'ignoranza dell'Italia. Mi dispiace per la società del Crotone che deve pagare per alcuni cretini», bollano di razzismo un popolo che da sempre, e per inclinazione socio-culturale, è portato naturalmente all’accoglienza e all’inclusione dello straniero. E fa male. Fa male perché, sia pure per alcuni tratti della gara, uno sparuto gruppetto di ignoranti si è auto eretto a latore di una curva, di una tifoseria, di uno stadio, di una città che ha sempre praticato l’antiviolenza, in qualsiasi sua manifestazione. Sinisa, ad andarci di mezzo non sarà solo la società sportiva, che dovrà pagare una multa più o meno salata, ma la società civile crotonese, che non è e non sarà mai quella che ieri hai conosciuto allo Scida. Ci si chiede come in una località del Sud, a forte tradizione migratoria e sede di uno dei centri d’accoglienza per profughi più nevralgici dell’intera penisola, possa esserci ancora terreno fertile per determinati episodi. Poi però ripenso all’inchiesta sul Cara di Isola Capo Rizzuto, al cibo per maiali dato ai migranti, ai 68 fermi per associazione mafiosa, e i conti, purtroppo, tornano.

    PIGLIO DA PROVINCIALE. Il calcio giocato, invece, ha confermato l’ottimo momento di forma e risultati dei ragazzi di Nicola. I pitagorici hanno finalmente raggiunto lo status di provinciale, ovviamente nell’accezione calcistica positiva del termine, ovvero di quella squadra che fa sudare, e non poco, l’avversario prima di concedere in termini di occasioni e punti. Lo scatto di maturità non si è notato solo con l’immediata reazione al primo pareggio granata, ma soprattutto con la capacità di cambiare atteggiamento in corso d’opera, tradotta nell’abilità di saper incassare i colpi.  Nella seconda frazione di gioco, e ancor di più dopo l’1-1, il Toro ha preso in pugno il match, dando l’impressione di poterlo risolvere in qualsiasi momento; i rossoblù, anzitutto grazie a Cordaz, hanno tenuto botta pungendo gli avversari nel loro momento migliore. Il cinismo è una qualità necessaria per la lotta alla sopravvivenza. Quando la squadra lo avrà capito del tutto, vedremo finalmente più palle spazzate in tribuna e meno gol subiti nei minuti di recupero, scorie di un passato sgradevole che agli Squali non appartiene più.
     
     

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