Calciomercato.com

  • Crotonemania: un pranzo tra ex

    Crotonemania: un pranzo tra ex

    • Michele Santoro
    CHIODO SCACCIA CHIODO. L’unico modo per dimenticare è tornare a giocare. Lasciati da parte i dolori da giovane Werther per il fallimento premondiale, si torna a pensare al campionato. Più che una partita, quello che vedrà impegnate Crotone e Genoa domenica alle 12.30 sembrerà piuttosto un pranzo tra ex, considerata l’ora e l’elevato numero di calciatori che ha vestito sia il rossoblù pitagorico che quello ligure. Palladino, Ricci, Rosi e Migliore da una parte; Mandragora, Sampirisi, Stoian, Simic e Nicola (10 anni al Grifone tra giovanili e prima squadra) dall’altra. Un turbinio di emozioni, nostalgie, rimorsi e ritorni al passato a cui Juric, forse l’ex degli ex, non prenderà parte. Sarebbe stato interessante scoprire che tipo di accoglienza il pubblico calabrese avrebbe riservato all’allenatore del miracolo promozione, lo stesso che a distanza di qualche settimana dall’incredibile evento ha piantato in asso la truppa per veleggiare verso lidi più attraenti. Lasciati per un’altra, insomma. L’anno scorso non ci fu nessuna rimpatriata scomoda, visto che il match tra le due squadre si giocò a Pescara a causa della momentanea impraticabilità dello ScidaGenoa, Atalanta e Palermo, infatti, sono le uniche tre formazioni che non hanno ancora assaggiato l’erba dello stadio crotonese; i bergamaschi dovranno aspettare fino al prossimo 11 febbraio, i siciliani, a esser positivi, potrebbero farci capolino tra un anno in A. Uno che ci sarà e dovrà farsi perdonare qualcosa (in tono ironico, si capisce) è lo svedese Rohden, uno dei pochi ad avere già impegni per giugno. Markus può stare tranquillo però, non ci sarà nessun “effetto Ahn” in stile Gaucci, l’apocalisse calcistica italiana è tutto merito dei nostri vertici federali.

    I SOLITI TRE. Il ritorno che forse preoccupa di più è quello di Ballardini sulla panchina del Genoa. Nei due precedenti subentri, nel 2010 e nel 2013, succedendo rispettivamente a Gasperini e Del Neri, il tecnico ravennate ha sempre preso la squadra in zona retrocessione riuscendo poi a salvarla, anche con largo anticipo. Un test che per questo motivo, e per l’indiscussa caratura tecnica della rosa genoana, sarebbe da pazzi affrontare con arroganza e disattenzione. I sei punti di vantaggio sui liguri, e sulla zona retrocessione, sanno di umiltà e dedizione al lavoro, e in questo senso si deve proseguire. Una mano in più a Nicola la tende anche l’infermeria, occupata ormai dai solo lungodegenti Kragl e Tumminello. Quasi tutti a disposizione, dunque, con uno schieramento che non si scosterà dal 4-4-2 liquido. Passano le giornate ma i dubbi sono sempre quelli: Martella o Pavlovic? Chi tra Nalini e Rohden? Meglio Trotta o il ristabilito Tonev? L’impressione, come suggerito dalle sedute di allenamento, è che i ballottaggi si risolveranno a favore dei primi nomi degli accoppiamenti, anche se non sono da escludersi sorprese dell’ultim’ora. A prescindere da questi nodi, deve essere ben chiara l’opportunità di poter mettere tra sé e la zona calda altri punti e cercare, quindi, di sfruttare al meglio l’occasione. Quando incontri così tanti ex, d’altronde, l’importante è non avere rimpianti. 
     

    Altre Notizie