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  • Il calcio spagnolo è ancora il migliore

    Il calcio spagnolo è ancora il migliore

    • Matteo Serra
    Il 29 giugno del 2008, Fernando Torres beffa Lehmann e segna il gol decisivo che permette alla Spagna di battere la Germania e vincere l'Europeo. Torres, anticipando l'uscita del portiere con un tocco sotto, sapeva di portare avanti i suoi con un gol probabilmente decisivo; quello che non sapeva, è che con quella carezza di destro al pallone avrebbe dato definitivamente il via all'epoca d'oro del calcio spagnolo, capace fino ad allora di vincere, a livello di prima squadra, solo un Europeo, organizzato in casa nel 1964, nel pieno del Regime franchista. 

    EPOCA D'ORO - Un gol che porta definitivamente la Spagna nelle nazionali più importanti del mondo e che è solo l'apice di un progetto iniziato anni prima, che aveva permesso di vincere ben 4 edizioni su 6 degli Europei Under 19 (2002, 2004, 2006, 2007). Da quel gol la Spagna non si è più fermata: due anni dopo arriva la vittoria del Mondiale in Sudafrica e nel 2012 viene replicata la vittoria dell'Europeo, questa volta a discapito dell'Italia. Successi tra i grandi e tra i piccoli: viene vinto anche l'Europeo Under 21 del 2013. Vittorie condite sempre dallo stesso copione: il gioco, la qualità, la prestazione sempre prima del risultato, anche a discapito del risultato. Risultato che poi diventa quasi automatico, conseguenza logica e necessaria del mondo di interpretare il calcio. Il tifoso spagnolo vuole sapere prima di tutto come ha giocato la propria squadra, e poi qual è stato il risultato. Una filosofia esaltata dal Guardiolismo, capace di estremizzare il concetto di possesso palla fino, usandolo come vera e propria arma difensiva prima ancora che offensiva. 

    ANCORA AL TOP - In questi anni di vittorie, l'accusa dei detrattori è sempre stata quella di vincere solo ed esclusivamente grazie al genio di Iniesta e Xavi, artefici di quel gioco meraviglioso che tutto il mondo ha iniziato a cercare di replicare. Ognuno a suo modo, nessuno come la Spagna. Il Mondiale del 2014 e l'Europeo 2016 vanno male, la Spagna, arrivata a fine ciclo Del Bosque fatica, ha perso la lucidità dei tempi d'oro. Non abbiamo fatto in tempo a convincerne che la Spagna ha di nuovo dato una lezione a tutti, dominando l'Europeo Under 21 in corso in Polonia, nel quale questa sera si giocherà la finale contro la Germania, proprio come nel 2008. Una stagione calcistica che sembra non avere ancora fine; la Spagna resta la scuola calcistica più convincente di tutte, capace continuamente di sfornare talenti, giocare al bel calcio, vincendo e divertendo. Prima ancora di chi vince, nella storia del calcio entra chi cambia il gioco, chi mostra una nuova modalità di fare tutto nuovo, una maniera di vivere questo sport che nessuno aveva pensato prima. La Spagna ha iniziato a farlo nel 2002 a livello giovanile, quando Torres segnava l'1-0 contro la Germania nell'Europeo Under 19. 6 anni dopo, ancora il Niño beffa i tedeschi. Da lì gli Spangoli hanno iniziato a dominare. Negli anni abbiamo ammirato i vari Borja Valero, Xavi, Iniesta, Thiago Alcantara, Torres, Villa. Oggi ammiriamo Saul, Asensio e Ceballos, giocatori pronti a tenere viva l'epoca d'oro del calcio spagnolo.

    @MattSerra5

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