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  • Dalla Juve sfiorata alla bocciatura in Olanda: il Milan sulle tracce di Pantic

    Dalla Juve sfiorata alla bocciatura in Olanda: il Milan sulle tracce di Pantic

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    Un occhio rivolto al presente, l'altro al futuro. Il mercato estivo appena andato in archivio, con ben 11 nuovi calciatori portati in rosa, non conclude il lavoro di scouting del ds del Milan Massimiliano Mirabelli e della sua squadra di osservatori. Insieme agli obiettivi più o meno dichiarati per gennaio e i mesi a venire, ce ne sono altri, potenziali, sui quali si inizia a lavorare in anticipo per provare ad anticipare la concorrenza. Uno di questi è l'esterno offensivo serbo classe '96 Danilo Pantic, giocatore di proprietà del Chelsea fino a giugno 2019 ma attualmente in prestito al Partizan Belgrado, il club nel quale è cresciuto calcisticamente.

    CARRIERA IN SALITA - Una carriera particolare e piena di difficoltà, sino ad oggi, quella di Pantic, trasferitosi al Chelsea nel 2015 dopo un contenzioso col Partizan, che lo lascia fuori squadra per un anno a causa del suo rifiuto di rinnovare il contratto in scadenza, fino alla deludente parentesi olandese. I Blues lo girano immediatamente in prestito al Vitesse Anrhem, club che nel corso degli anni è stata palestra per molti dei giovani talenti pescati in giro per il mondo da Abramovich, ma il ragazzo gioca poco (8 presenze in prima squadra, 11 con 3 gol con l'Under 21) e, dopo aver accusato i vertici della società di una sorta di ostilitì nei confronti dei calciatori serbi (prima di lui, analoga sorte era toccata a Matic e Djurdjevic), finisce fuori rosa. Ci riprova la stagione successiva all'Excelsior, dove colleziona non più di 11 gettoni, anche a causa di alcuni problemi fisici, prima di fare ritorno al Chelsea.




    LO VOLEVA LA JUVE - Esterno offensivo di piede destro in grado di giocare su entrambe le corsie, ma anche mezzala in grado di abbinare un buon dinamismo a indubbie qualità tecniche. Un giocatore eclettico che ha trovato sin qui la sua massima espressione con le nazionali giovanili della Serbia, con cui ha partecipato alla nascita del ciclo vincente che ha portato allo storico Mondiale Under 20 vinto nel 2015, e che sta provando a rimettersi in discussione ricominciando da capo e ripartendo dalle sue radici. Quattro partite, 1 gol e 2 assist in campionato, ha disputato anche 4 match nei turni di preliminari di Champions League (eliminato per mano dell'Olympiacos) e ha contribuito alla conquista da parte del Partizan del tabellone principale di Europa League ai danni del Videoton. Una nuova opportunità per uno dei talenti emergenti del calcio serbo, che troppo presto ha cercato fortuna nel calcio che conta ma che in passato era stato accostato anche alla Juventus. Lui si definisce rafforzato nel carattere dalla disastrosa esperienza in Olanda e prova a rilanciarsi, in attesa della prossima importante chiamata. Sarà quella del Milan.

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