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Diritti tv, Mediapro: 'Sì allo spezzatino'. Amazon nella bufera per i braccialetti

Diritti tv, Mediapro: 'Sì allo spezzatino'. Amazon nella bufera per i braccialetti

Né Sky, né Mediaset, è stata Mediapro a presentare l'offerta più alta per i diritti tv della Serie A. Il fondatore della società catalana, l'ex giornalista Taxto Benet, ha parlato dei suoi progetti sul calcio italiano alla Stampa: "La nostra offerta va incontro ai tifosi ed è conveniente per la Lega. Cosa proponiamo? Una cosa molto semplice: un canale che trasmette tutte le partite della Serie A e nel futuro speriamo anche della Serie B. Il progetto di Mediapro è acquistare i diritti e poi distribuirli a più soggetti e con piattaforme diverse: le partite non si guarderanno soltanto in televisione, ma anche su altri supporti come smartphone e tablet. L'offerta da 950 milioni è al di sotto della base d'asta fissata dalla Lega? Sì, ma quello è il minimo garantito. Poi c’è la ripartizione degli utili". 

"Se ci spaventa il caos che sta vivendo il calcio italiano? Assolutamente no. Noi parliamo con i presidenti di Serie A e non c'è nessuna differenza con quello che succede in Spagna. Il calcio italiano è ancora attraente. In Italia siete ipercritici, ma dall'estero la percezione è diversa. Il calcio è per distacco lo sport più seguito del Paese, con grandi squadre e calciatori fortissimi. Da un punto di vista commerciale lo troviamo molto attraente. Esiste un problema, d'altronde basti pensare che quattro anni fa i diritti della Liga spagnola valevano la metà di quelli della Serie A. In pochissimo tempo abbiamo assistito a un sorpasso impensabile. Quello adottato fino a oggi è un modello che guarda agli operatori e non ai tifosi, una sorta di dirigismo che allontana gli utenti. È un modello caro che non funziona più".

"Cosa cambierà? Noi venderemo solo il nostro canale. Oggi chi si abbona a Sky o Mediaset acquista anche altri prodotti, film, serie tv, eccetera. Con noi non succederà. Vuoi vedere le partite? Compri solo il calcio, così si va incontro ai tifosi che pagheranno meno e avranno quello che vogliono davvero. Pacchetti per partite di una sola squadra? Al momento non lo abbiamo previsto. Si comprerà il canale con tutte le partite. Cambieranno i calendari, le partite dovranno essere più scaglionate per aumentarne l'interesse, come in Spagna. A chi rivenderemo i diritti? A chi li vorrà comprare. Mediaset? Non ci sono priorità e non abbiamo avviato un dialogo con nessuno, prima aspettiamo di vedere come andrà la settimana prossima la vicenda. Con Sky abbiamo prodotto serie tv come The Young Pope? Sono discorsi diversi. A meno che Paolo Sorrentino non si metta a giocare a calcio. Quando non ci sono partite, il nostro sarà un canale di informazione sul calcio no-stop. Ventiquattrore al giorno per sette giorni. Prima di mettere su una squadra, dobbiamo vincere la gara. Dopodiché ci metteremo al lavoro, ma siamo abituati a questo tipo di cose, faremo un prodotto di alta qualità".

RIECCO AMAZON - Intanto, secondo Repubblica, l'ipotesi al vaglio della Lega Serie A è di "spezzettare" le dieci partite di ogni giornata in tre pacchetti esclusivi, uno da quattro gare e due da tre, di cui solo due dei quali sarebbero acquistabili dallo stesso soggetto. Per uno degli ultimi due rispunta l'ipotesi di Amazon, che è alle prese con le polemiche sul braccialetto elettronico ideato dai suoi ricercatori che avvisa i dipendenti quando non stanno svolgendo correttamente il proprio lavoro e che è stato duramente contestato dal ministro del Lavoro Poletti e dal premier Gentiloni.

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