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  • Domani nel cielo sopra Londra si accenderà la stella 'Charlie'
Domani nel cielo sopra Londra si accenderà la stella 'Charlie'

Domani nel cielo sopra Londra si accenderà la stella 'Charlie'

  • Marco Bernardini
Secondo un’antica leggenda pellerossa, quando sulla nostra Terra muore un essere umano immediatamente dopo, nel cielo, si accende una nuova stella. E sarà tanto più brillante e luminosa quella che è partita fu una persona buona.

Domani sera nel blu che domina i tetti  delle case e dei grattacieli di Londra comparirà una nuova stella talmente splendente da mortificare la luce riflessa della Luna. Il perchè di tanta maestosa bellezza sarà significata dall’anima pura e innocente di chi avrà raggiunto l’infinito. Avrà anche un nome quella stella. Si chiamerà Charlie.
Charlie Gard è il bimbo inglese di soli dieci mesi praticamente venuto al mondo senza essere veramente mai “nato”. Appena uscito dal ventre della mamma Connie, è stato blindato dentro un “sarcofago” di vetro e nelle braccia del suo corpicino appena formato sono stati infilati gli aghi per il nutrimento artificiale e per il monitoraggio delle sue funzioni vitali. Durante questo tempo Charlie ha aperto gli occhi ma non ha visto il viso del babbo e della mamma così come non ha potuto udire il suono delle loro parole d’amore o la rassicurante nenia di una ninnananna. Se ne andrà così, assolutamente innocente e del tutto inconsapevole di essere transitato, in un pianeta chiamato Terra. Direttamente dal soffio di quel mistero che è la vita al mondo dove vivono gli angeli. Con un brevissimo intervallo straziante che ha provocato disperazione e commozione.

Per Charlie non c’era proprio nulla da fare per tentare di strapparlo dagli artigli di un male oscuro e devastante che gli ha ridotto lentamente ma inesorabilmente i polmoni in cenere. Così hanno diagnosticato i medici dell’ospedale londinese dal quale il piccino non è mai uscito e per questo hanno preso la decisione di staccare la spina alle macchine che gli permettevano di sopravvivere senza però alcuna possibilità di arrivare a vivere. A nulla servirà la colletta milionaria che la gente di Londra ha sottoscritto per consentire alla famiglia di Charlie un viaggio terapeutico in quale Paese della speranza. Alla fine è arrivata anche la sentenza della Corte Europea la quale ha concesso il “nulla osta” affinchè il bimbo se ne possa andare senza dover subire ulteriori e inutili torture di accanimento.
Sotto il profilo delle nuove seppure complicate regole deontologiche sulla necessità di stabilire i confini tra vita e morte, la scelta dei sanitari inglesi appare di buon senso e di grande misericordia umana. Il destino di Charlie, purtroppo, era segnato fin dal momento della sua nascita. Ciò che addolora e sconvolge è, invece, il vergognoso uso “politico” che talune istituzioni si sono permesse di fare con questa vicenda che di “politico” ha proprio un bel nulla. Addirittura si è arrivati a dire che se in Inghilterra non fosse in atto un durissimo scontro sulla Brexit la Corte deputata a deliberare sul caso di Charlie avrebbe ignorato la disposizione della massima autorità europea e il bimbo avrebbe continuato a vivere contronatura come un vegetale finchè le macchine avessero respirato per lui. Un’umanità così senza più alcuna vergogna fa davvero rivoltare lo stomaco dalla nausea. Paradossalmente fortunato Charlie che non saprà mai dive era capitato e soprattutto tra chi era capitato. Lui, che da domani sarà un stella, osserverà dall’alto e magari proverà un poco di compassione per tutti noi, sotto, minuscole formiche impazzite.

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