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  • Dybala è il peggiore, giusto metterlo in panchina: Bernardeschi deve giocare

    Dybala è il peggiore, giusto metterlo in panchina: Bernardeschi deve giocare

    • Giancarlo Padovan

    Da quanto tempo non capitava - ammesso sia mai capitato - che l’autore di un gol fondamentale (Cuadrado) e il suo assist-man (Alex Sandro) vengano giudicati determinanti nell’episodio e pessimi per il resto della partita?

    Ci voleva la vittoria della Juve sul campo dell’Olympiacos, nell’ultimo turno del girone, per mettere insieme un fatto tanto importante (il gol al 15’ avviato da un lancio superlativo di Matuidi, rifinito da un cross potente di Alex Sandro, realizzato da un tocco puntuale di Cuadrado) ad una prestazione così scadente dei due giocatori. Non gli unici, per la verità, perché ce n’è stato un terzo, risultato forse il peggiore tra tutti: Paulo Dybala.


    Bene ha fatto Massimiliano Allegri a sostituirlo con il malconcio Pjanic quando mancava poco meno di mezz’ora alla fine e la Juve non teneva una palla, né riusciva a farla girare. E’ vero che l’argentino veniva dalla buona prova di Napoli (assist ad Higuain, un paio di contropiede tonanti, una partita di sacrificio), ma è altrettanto vero che in Champions non segna dall’11 aprile quando, nella gara di andata dei quarti di finale, realizzò una doppietta al Barcellona (871 minuti di astinenza). Se a questo aggiungiamo una partita svogliata e zeppa di imprecisioni capiamo non solo il perché della sostituzione, ma anche la mestizia dell’interessato.

    Lo stesso giudizio, anche se diverse sono le motivazioni, devo riservare a Cuadrado ed Alex Sandro. Il primo si batte sempre con generosità e coraggio, ma sbaglia troppi passaggi e non sempre capisce alcune situazioni di gioco (chiedere ad Higuain per conferma). Il secondo, invece, è ancora dentro il tunnel di un’inaspettata mediocrità e a qualche giocata buona accoppia tutta una serie di uscite sconclusionate dalle seconde linee. In fase difensiva non è mai stato efficace (anche se contro l’Olympiacos un paio di chiusure gli sono riuscite), ma non è esattamente questo che si chiede. Ha fatto un bellissimo cross basso che vale metà del gol di Cuadrado, ma poi non è uscito in disimpegno pulito una volta che fosse una.

    Tuttavia la Juve come squadra non ha sbandato. Se è accaduto è stato verso la fine (83’ incrocio dei pali del subentrato Ben Nabouhane su cross di Koutris), quando da Barcellona era già arrivata la notizia del vantaggio blaugrana e anche un pareggio non avrebbe fatto male.

    Il primo tempo è corso via in assoluto controllo, sia prima, sia dopo il vantaggio. E’ vero che Szczesny ha salvato con la gamba su colpo di testa ravvicinato di Djurdjevic (calcio d’angolo allungato da Nikolau), però si è trattato di un episodio isolato. Piuttosto un altro allarme è scattato quando Barzagli (uscito per un risentimento al 70’ e sostituito da Rugani) ha sbagliato il rilancio, Dybala si è fatto anticipare e a salvare tutto ha provveduto ancora una volta Szczesny (58’).

    Ma se andiamo a contare le occasioni non c’è stata partita. Già all’inizio (7’) Dybala, ben servito da De Sciglio, ha avuto un guizzo in area, tirando di poco fuori in diagonale. Dopo il vantaggio, invece, la partita poteva essere chiusa da Cuadrado (assist di Higuain al 25’) e da Douglas Costa, abile ad intercettare un errore di Nikolau, ma non di tirare o di servire subito Higuain.

    Allegri che aveva iniziato la partita con il “vecchio” 4-2-3-1 per tornare al 4-3-2-1 con l’ingresso di Pjanic, ha sostituito Cuadrado all’84’. E, nonostante il colombiano gli abbia fatto perdere la pazienza in molte occasioni, non si è trattato di un cambio punitivo. Anzi, l’allenatore voleva regalare un po’ di minuti a Bernardeschi che era fuori da quasi tre settimane.

    Ebbene non solo Bernardeschi, in uno scampolo ridottissimo di gara, ha segnato un gol bellissimo (89’ gran sinistro dopo passaggio di Khedira), ma prima (87’) ne aveva sfiorato un altro, sempre di sinistro (risposta del portiere Proto). Con questo non voglio dire che Cuadrado o Douglas Costa debbano per forzare fare posto al ragazzo di Carrara. Quanto piuttosto che anche anche lui, finalmente, risulta essere una risorsa consistente. Per gareggiare su tre fronti, come alla Juve è accaduto e accadrà, non si è mai abbastanza.



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