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  • Fanimo, la freccia inglese più veloce di Bale e Ronaldo tradita dagli infortuni
Fanimo, la freccia inglese più veloce di Bale e Ronaldo tradita dagli infortuni

Fanimo, la freccia inglese più veloce di Bale e Ronaldo tradita dagli infortuni

  • Stefano Benzi
Le leggende metropolitane raccontano che quando Gianfranco Zola lo vide tra i giovani del West Ham disse… “Per prenderlo occorre un fucile di precisione”. Perché Matthias Fanimo era una freccia.

Tutti i test cui era stato sottoposto dai tecnici del settore giovanile degli Hammers non lasciarono dubbi: Matthias Fanimo, palla al piede era un giocatore dalla velocità imprendibile. Immediatamente scattò una rivalità sana e naturale con Raheem Sterling che, cronometro alla mano, Matthias vinse: il più veloce era lui. Il giocatore di calcio più veloce del mondo. Tuttavia se la carriera di Fanimo ha incontrato più di una buca quella di Sterling sta brillando in Inghilterra e in Europa.  

Fanimo vanta un altro record, poco invidiabile: quello della sfiga. Quando a diciassette anni firmò per la prima squadra e fece il suo debutto nel West Ham tutto sembrava roseo: infatti, dopo una panchina in Premier League, a dicembre andò in campo prima in una vittoria per 4-0 sul Crewe Alexandra in Coppa di Lega e poi in un orrendo 0-5 di FA Cup con il Nottingham Forest…  Pochi palloni giocati e pochissimo spazio per le sue sgroppate. Ma il West Ham lo tiene.

Nel corso dell’estate con l’avvento del GPS arriva un altro test: Fanimo batte il personal best di Antonio Valencia e si rivela notevolmente più veloce di Bale, Cristiano Ronaldo, Walcott e a giudicare dai dati statistici un po’ ingialliti degli anni passati anche di Overmars e Ronaldo Fenomeno.
Il West Ham gli rinnova la fiducia ma il primo anno se ne va tra una brutta pubalgia e un prestito al Tranmere Rovers (una sola presenza); nel 2015 il West Ham lo riprende solo per liberarlo definitivamente e Matthias va a giocare nel Bishop’s Stortford, poi all’Eastleigh, quindi al Margate in quella che i professionisti inglesi chiamano con non poca spocchia Non-League (invece di National League). Per un calciatore che ha giocato in Premier è l’anticamera dell’inferno, l’inizio della fine.

Impossibile non provare simpatia per Matthias che nel giro di quattro anni è passato da una lesione al menisco del ginocchio destro, alla rottura dei legamenti di quello sinistro, allo strappo dei legamenti della caviglia destra, ad un’altra lesione al ginocchio sinistro e infine alla rottura del tendine d’Achille della gamba destra. Sei interventi chirurgici in tutto… In pratica ha passato più tempo in ospedale e palestra per le terapie che in campo ad allenarsi. Dal 2014 a oggi otto presenze in tutto… “Ho sofferto le pene dell’inferno ma non ho mai pensato di smettere – dice Fanimo - non c’è nessun’altra cosa che voglia fare se non il calciatore e non c’è nessun altro posto dove mi senta a mio agio se non un campo da calcio. Ho avuto amici sensibili, tanti colleghi che mi hanno incoraggiato e ora sono di nuovo pronto a ricominciare”.

A gennaio la promessa mai mantenuta del calcio inglese ormai ha 24 anni. Matthias chiama il suo procuratore e gli chiede, o forse sarebbe meglio dire lo implora, di trovargli una squadra: una squadra qualsiasi, ovunque. Il suo agente torna con una proposta seria… non esattamente di altissimo livello: si tratta del Drava Ptuj formazione slovena di seconda divisione. È una storia davvero curiosa: il presidente del Drava si chiama Emmanuel Oloja Akpakwu ed è africano, così come la radice di Matthias – il cui cognome patronimico è Olubori Adebowale – gli offre subito un contratto fino alla fine dell’anno. Il signor Oloja Akpakwu è un appassionato di calcio inglese, un tifoso degli Hammers e si ricordava di quel ragazzino velocissimo.

Le ginocchia martoriate di Matthias superano le visite mediche e il ragazzo va in campo. Una partita da riserva e poi una da titolare: nella seconda offre tre scatti brucianti, tre dribbling stretti e un paio di cross al bacio: “Sono tornato a giocare a tempo pieno e non ci ho pensato due volte. Voglio solo allenarmi, giocare e fare parte di un team: con tutto quello che ho passato non ho più nulla da perdere. Tutto ora mi sembra avere un senso, spero solo di aver pagato il mio debito con la fortuna”.

Non è più veloce come quando aveva diciassette anni, ha messo su anche qualche chilo. Ma gioca con continuità e ritrova palla al piede quegli scatti che da ragazzino promettevano contratti milionari.

La bella notizia? Fanimo ha anche interrotto il suo digiuno da gol: non segnava dal 2010, l’ultimo gol era stato con la maglia della nazionale inglese Under 20. E per togliersi la voglia ne ha marcati tre. Un hat trick, il primo della sua carriera che di fatto è appena cominciata: le statistiche Uefa di due settimane fa tra le triplette professionistiche segnalavano Cristiano Ronaldo, Mo Salah, Mauro Icardi e Matthias Fanimo.  L’esorcista può attendere.

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