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  • Filadelfia, ci siamo: 20 anni dopo la demolizione il Torino torna a casa

    Filadelfia, ci siamo: 20 anni dopo la demolizione il Torino torna a casa

    • Andrea Piva
    Venerdì 18 luglio 1997, il Filadelfia è ancora lì, intatto, con oltre 1.500 cuori granata intorno ad esso, come era prassi fino a qualche anno prima, quando ancora la gramigna non si era impossessata del campo e quotidianamente veniva usato e vissuto dai calciatori per gli allenamenti e dai tifosi per incontrarsi e confrontarsi. Oltre ai 1.500 quella mattina ci sono anche il sindaco di Torino Valentino Castellani, l'ex primo cittadino, nonché presidente della Fondazione Campo Filadelfia, Diego Novelli, un plastico di un impianto sportivo all'avanguardia. E poi una ruspa, con un lungo braccio color arancione che di lì a poco si sarebbe abbattuto sulle gradinate del Tempio granata riducendolo, pian piano, in un cumulo di macerie.

    COM'È IL NUOVO FILADELFIA - Mercoledì 24 maggio 2017, il Filadelfia è di nuovo lì. Dopo anni di bugie e promesse non mantenute, il Torino e i suoi tifosi quest'oggi ritornano nella loro casa. Casa, perché per i tifosi granata il Filadelfia è qualcosa di molto più di un semplice stadio: tra quelle mura il Grande Torino ha costruito la propria leggenda, Pulici e Graziani si sono allenati per vincere lo scudetto, Vatta ha plasmato grandi campioni (Dino Baggio e Christian Vieri sono due esempi). Oggi, come in passato, il Filadelfia accoglierà sia la Prima squadra che la Primavera: durante la settimana il Torino tornerà ad allenarsi su quel prato, il sabato la principale formazione giovanile giocherà invece le sue partite di campionato. Nel nuovo Filadelfia ci sarà anche spazio per la sede della società granata, per una foresteria e il Museo del Grande Torino e della Leggenda granata. Ma per quest'ultima struttura bisognerà ancora attendere: il museo per il momento resterà ancora a Grugliasco (alle porte di Torino) e solamente dopo che i fondi per la sua costruzione verranno stanziati si potrà trasferire dove sarebbe naturale che fosse. Del Filadelfia originale oggi è rimasto poco: il portone d'ingresso, la biglietteria e due spicchi della vecchia tribuna. Il resto è completamente nuovo, a partire dai due campi, la nuova tribuna coperta da 2.000 posti e le gradinate che circondano il terreno di gioco che possono contenere altri 2.000 spettatori. È stato rifatto anche lo storico cortile, nel quale una volta si mescolavano tifosi e calciatori: nel nuovo campeggiano dodici pennoni, chiamati “della Memoria”, installati a ricordo dei giocatori del Grande Torino.

    LA RICOSTRUZIONE - Se il Filadelfia oggi è rinato, il merito è della Fondazione Filadelfia, l'ente nato nel 2011 proprio con l'obiettivo di ricostruire lo storico impianto. Della Fondazione fanno parte il Comune di Torino, la Regione Piemonte, sette associazioni di tifosi (tra cui quella degli ex calciatori) e, ovviamente, il Torino FC. Comune e Regione si sono inoltre impegnate a stazione ciascuna 3,5 milioni di euro per la ricostruzione dello stadio, mentre il Torino si è impegnato per l'importo di 1 milione. Proprietario dell'impianto è la Fondazione che lo ha affittato alla società granata. Dopo qualche intoppo burocratico e i lavori durati oltre un anno, alle 18 di questo pomeriggio il nuovo Filadelfia, insieme a cento tra ex calciatori e allenatori (tra cui Pulici, Sala, Zaccarelli, Mondonico, Camolese, Asta e Bianchi) riaprirà il proprio cancello. Quel 18 luglio del 1997 da oggi appartiene solo al passato.

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