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  • Genoamania: ora possiamo divertirci e magari convincere gli scettici
Genoamania: ora possiamo divertirci e magari convincere gli scettici

Genoamania: ora possiamo divertirci e magari convincere gli scettici

  • Marco Tripodi
Il tempo a disposizione resta poco ma è sempre meglio di niente. 

Ora che anche la matematica ha certificato quella salvezza in realtà già formalmente conquistata dieci giorni fa dopo la vittoria sul Crotone, il Genoa può cercare di nobilitare questo residuo di campionato focalizzandosi su altri obiettivi. E dal momento che di traguardi sportivi da raggiungere non ce ne sono più, se si esclude un platonico decimo posto distante comunque sei punti, la scommessa da vincere potrebbe essere quella di dimostrare che questa squadra può anche esprimere un calcio non solo redditizio ma anche bello.

Come detto di tempo non ce n'è molto, appena quattro partite, di cui almeno tre contro avversari che bene o male ancora qualcosa da chiedere a questo torneo ce l'hanno. Ma il fatto di giocare con la testa sgombra dagli assilli di classifica potrebbe finalmente consentire di fare qualche esperimento.

In parte già contro Crotone, Roma e Verona, Ballardini diverse carte in tavola le ha cambiate. Sia ieri che contro i calabresi due sabati fa si è visto un Grifone con più tasso tecnico e di conseguenza con maggiore predisposizione offensiva. Gli inserimenti contemporanei in formazione dei vari Bessa, Medeiros e Lapadula hanno portato ad un gioco decisamente più brillante rispetto a quello visto spesso nel corso del Ballardini-ter. Più occasioni da rete, più intraprendenza offensiva e, seppur a sprazzi, più spettacolo. Un modo per capire se in futuro questa squadra potrà solcare strade diverse da quelle che comunque hanno garantito la dodicesima permanenza consecutiva in Serie A ma anche un tentativo per far finalmente divertire un pubblico che ancora una volta ha passato buona parte della stagione a tribolare. 

Dimostrare che il Genoa può anche giocare bene potrebbe però pure essere l'estremo tentativo che Ballardini ha di convincere gli scettici a concedergli ancora fiducia. Scettici che a dir la verità sono molto pochi ma che, purtroppo per lui, annoverano tra le proprie fila anche colui al quale spetta l'ultima parola.

 

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