Germania, quanti talenti! Pure troppi...
Tre squadre, U21, U19 e U17 che giocano lo stesso identico modulo della nazionale maggiore di Löw e lo fanno splendidamente, adattando i talenti a una filosofia generale. In tutto circa 150 tra ragazzi convocati per i camp e le amichevoli prima di scegliere quelli che andranno all’Europeo. Una qualità straordinaria che è portata dal lavoro dei club che hanno investito davvero e sul serio sul settore giovanile. Un lavoro che prosegue da una quindicina di anni e che oggi diventa evidente in modo quasi umiliante. Altri paesi stanno seguendo lo stesso esempio da anni: la Spagna, l’Olanda (forse addirittura anche da prima), la Francia, la Repubblica Ceca… ma anche la Danimarca, la Svizzera, l’Ungheria. Ognuno nel suo piccolo coltiva nel modo migliore possibile quello che ha. “La Germania ha un’abbondanza tale di talenti che l’unico rischio è quello di sprecarli, i club hanno seguito un esempio offerto dalla Federazione e hanno capito che l’unica soluzione per diventare tutti più grandi era costruire dei grandi settori giovanili. Il resto è stata una conseguenza” dice Kramer, che per resto intende le semifinali mondiali perse e il Mondiale stravinto in Brasile.
L’Italia, qualificata per l’Under 17 che comincerà il 3 maggio e per l’Under 21 che si terrà a luglio, dovrà dimostrare che la propria organizzazione è comunque funzionale. Anche qui i talenti ci sono: ma l’impressione, per lo meno la mia, è che si notino molto, ma molto meno.