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Higuain si gioca la Juve, ecco i suoi vice

Higuain si gioca la Juve, ecco i suoi vice

"Non so se Higuain giocherà contro la Fiorentina", Massimiliano Allegri dixit. Ieri. In conferenza stampa. Ora, al di là del fatto che poi il Pipita scenda effettivamente in campo (come sembrava, dopo l'allenamento di ieri) o meno, resta la considerazione che la dichiarazione - dubbiosa - del tecnico non può passare inosservata: finora nella stagione più un pezzettino che l'attaccante argentino ha trascorso in maglia bianconera, si partiva dal postulato che l'11 titolare bianconero era di volta in volta composto da Higuain più altri dieci giocatori. Vuoi perché Higuain è bomber di razza come ce ne sono pochi altri in giro, vuoi perché è cosa nota che per caratteristiche e morfologia Higuain tende a migliorare il suo stato di forma giocando, vuoi perché comunque - anche se Allegri mai confermerà una riflessione del genere - prima di mettere volontariamente in panchina 90 milioni di euro, un po' ci pensi... Tutte riflessioni che rendevano (ormai la declinazione al passato è d’obbligo) Higuain intoccabile. Come peraltro dimostrano, dati alla mano, le 55 presenze collezionate la scorsa stagione. 

NON PIU' INTOCCABILE - Da ieri, però, evidentemente, quello status di intoccabile è venuto meno. Tant'è che Allegri ha poi specificato anche che in realtà il giocatore "fisicamente sta bene", a significare che una eventuale esclusione sarebbe ascrivibile esclusivamente alla voce "scelte tecniche". La decisione di riportare, se così vogliamo dire, Higuain "sulla terra" insieme con gli altri comuni mortali, può implicitamente rientrare nella strategia prettamente motivazionale che Allegri ha messo in atto da qualche settimana nei confronti del suo giocatore di maggior... valore. Ha iniziato rimarcando che la mancata convocazione del Pipita in nazionale avrebbe dovuto rappresentare uno stimolo in più, con l'obiettivo di riconquistare l'albiceleste. A seguire, al Camp Nou, ha sostituito l'attaccante - autore probabilmente di una delle sue peggiori prestazioni in bianconero - con Caligara al 41' della ripresa: mossa che evidentemente aveva uno scopo più dimostrativo che tattico, visto il modo in cui la partita era già compromessa. E ieri, appunto, ha inserito il Pipita nel limbo dei giocatori che dovevano giocarsi il posto. 

TURNOVER - Un limbo molto affollato, peraltro, visto che  il tecnico juventino - Szczesny a parte: lui già sa che giocherà - vuole tenere tutti sulla corda, probabilmente proprio con l’intento di suscitare e fomentare quella fame, quella ferocia, quello spirito di sacrificio e quella attitudine alla sofferenza che in certe fasi delle partite di questa stagione sono parse venire meno, a tratti. Strategie motivazionali a parte, però, è doveroso ricordare che la fiducia di Massimiliano Allegri nei confronti di Higuain resta alta e quando il livornese dichiara che "Gonzalo deve stare tranquillo e giocare come sa, normalmente perché i gol prima o poi arriveranno e una fase d'astinenza è fisiologica", beh, lo fa con convinzione. Semplicemente, vuole che l'attaccante ci metta quella giusta dose di cattiveria e perseveranza, per provare ad interrompere il digiuno. Senza "abbassare la testa", come Allegri aveva imputato proprio dopo la sfida contro il Barcellona, ma semmai gonfiando il petto. Anche perché ora - in un ciclo di ferro senza soste e con avversari di livello - i gol di Higuain, alla Juventus, serviranno come il pane... 

DUE VICE - Orbene, posto che Allegri non è ancora completamente persuaso dell'opportunità di lasciare Higuain in panca contro la Fiorentina (anzi...), la domanda è: chi può rilevarne il posto? Una risposta l'ha data il tecnico col Sassuolo quando nel finale ha avvicendato l’argentino con Douglas Costa e avanzato Mandzukic (coadiuvato da Dybala e Douglas Costa sulla trequarti). E' la scelta più naturale e meccanica, viste le caratteristiche del croato. Ma, sempre secondo Tuttosport, c'è una seconda opzione, che peraltro tiene conto della quasi inedita - oltre che strepitosa - vena realizzativa di Paulo Dybala in questo avvio di stagione: la Joya, appunto. Che dopo aver gradualmente arretrato il raggio d’azione (da seconda punta a trequartista) può fare un balzo in avanti e cimentarsi nel ruolo di falso 9. 

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