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  • I 5 migliori registi del Sud America
I 5 migliori registi del Sud America

I 5 migliori registi del Sud America

  • Matteo Quaglini
Il calcio sudamericano ha sempre affascinato noi europei. Un po’ perché quando guardiamo lontano da casa troviamo magie e suggestioni che ci riportano ai tempi in cui anche noi giocavamo tutto sulla tecnica. Un po’ perché il Sudamerica è la casa del talento e del talento non si può fare a meno perché riempie una partita e, in una giocata sola, la chiude e la definisce come amano dire loro, i nostri fratelli d’oltre oceano. I motivi potrebbero essere altri cento ma poi c’è anche la pratica, la pragmatica del calcio. Il mercato per interdirci. Il grande universo dove si cercano giocatori, dove si analizza la classe o la forza, dove c’è, tra le pieghe, di mille partite, il sinistro di Dybala o la forza caratteriale del giovane Simeone.

Ecco, giovani e talentuosi. In questo caso registi, o meglio volanti. I costruttori di gioco, l’anima cerebrale delle squadre, gli uomini che danno ordine dettando i tempi del talento di tutti. La storia sudamericana è piena di questi “caudillos” della chanca, del campo, che hanno orchestrato partite da Falcao a Redondo, da Dunga a Mauro Silva, tutti centrali e grandi mentalisti. Chi a tutto campo, chi più mediano difensivo hanno tutti completato la via del loro talento venendo a giocare in Europa, a chiudere il cerchio, a mettere l’ultima postilla che completa il talento, la tattica e la disciplina. Chi sono oggi, dopo il campionato sudamericano sub-20 i migliori giovani volanti del Sudamerica? Studiando giocatori ne citiamo cinque, guarda caso come il numero di maglia che i volanti di un tempo mettevano sulle spalle a controvertere le regole canoniche e come a dire: il pallone passa da qui e da qui, trova traiettorie vincenti.

I cinque migliori di oggi sono Bentancur, Ascacibar, Balanta, Herrera e il brasiliano Thiago Maia. Cinque ragazzi nati tra il 1996 e il 1997 gli anni in cui in Europa si cominciava a perdere il ruolo e da dove partono ancora le esigenze di oggi, trovare costruttori di gioco. Il primo è Rodrigo Bentancur uruguaiano, 19 anni volante del Boca Juniors e talento che vedremo il prossimo anno in Italia, con la Juventus. L’Uruguay giovanile è impostato tutto su di lui, ma una particolarità tecnica ci deve interessare è ambidestro. Un concetto chiaro del suo gioco, quello che le traiettorie possano uscire da ambo i lati e con la stesa forza e precisione. In Argentina lo chiamano già il nuovo Mascherano, e per Santiago Ascacibar questo sarà certo un motivo d’orgoglio e di stimolo per diventare un vincente come “El Jefecito”. Il più piccolo fisicamente tra tutti i cinque, con il suo 1,70 ha baricentro basso, piede destro, senso tattico ed è il capitano dell’Argentina sub-20. C’è tutto per seguire le orme del suo mito e dare alla grande scuola dell’Estudiantes De La Plata un’altra medaglia al valore.

Il terzo predestinato è Kevin Balanta. Espressione della nuova scuola colombiana che pian piano si sta avvicinando al magistero storico di Argentina, Brasile e Uruguay. Balanta gioca nel Deportivo Calì, ha vent’anni, piede destro e liderato sicuro e carismatico. Ha già giocato una partita nella selezione maggiore, presto guiderà James Rodríguez, Cuadrado, Bacca. Il Venezuela non è tra le prime grandi squadre del Sudamerica, ma Yangel Herrera incanta tutti i venezuelani, giornalisti e giocatori formati compresi. Grande talento del campionato giovanile, diciannovenne e già capitano, Juan Carlos Rutilo giornalista di punta in Venezuela l’ha definito alla BBC Mundo un giocatore dal fisico slanciato, dalla grande personalità e con un’ottima uscita nel tocco di palla. Il fatto che il City l’abbia selezionato (e mandato a giocare al New York City) e che lui stesso parli di un suo grande futuro, non sono i segni dell’arroganza ma quelli della sua consapevolezza.

Il quinto è un brasiliano. Si chiama Thiago Maia e gioca nel Santos che non fa pensare solo a Pelé ma anche a Neymar Jr. e Felipe Anderson. Vent’anni è l’unico mancino dei fantastici cinque. Ha giocato in quattro rappresentative nazionali dal Brasile u17 a quello olimpico coperto d’oro un anno fa. Vede il gioco ed è la grande speranza del nuovo Brasile che deve tornare nei giocatori prima e nella squadra dopo, la formazione più grande.
Cinque giovani registi, che il calcio europeo ha già adocchiato perché il calcio che respira se stesso sente fortissimamente la necessità di tornare ad affidare il gioco, ai costruttori di traiettorie e non più solo a corridori. Di solito chi pensa al contrario fatica all’inizio ma poi nella strada della diversità trova la vittoria, e con lui la trova anche la squadra che l’ha scelto come volante. Mente, traiettorie, talento tutti insieme per un ritorno al calcio di un tempo, quello del pensiero. In fondo loro hanno completato noi e noi loro.

Classifica:

Rodrigo Bentancur (Uruguay – Boca Juniors) 
Santiago Ascacibar (Argentina – Estudiantes De La Plata)
Kevin Balanta (Colombia – Deportivo Calì)
Yangel Herrera (Venezuela – Altetico Venezuela)
Thiago Maia (Brasile – Santos)


@MQuaglini

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