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  • Il giorno del gemello del gol Mundial e del vice Dida

    Il giorno del gemello del gol Mundial e del vice Dida

    • Cesare Bardaro
    Gli auguri di buon compleanno di oggi sono per 

    FRANCESCO GRAZIANI, detto Ciccio, 1952, ex centravanti di Arezzo, Torino, Fiorentina, Roma, Udinese, APIA Leichard (Australia). Lui e Pulici erano “i gemelli del gol”. Capocannoniere 1976-77 con 21 reti,  e Campione d' Italia nel 1975-76 col Torino. Così ricorda il match contro il Cesena che regalò il settimo scudetto: «Non dimenticherò mai l’istante in cui uscii dal tunnel degli spogliatoi. C’era quello striscione, “Forza ragazzi, Superga vi guarda”, e quella impressionante muraglia umana, quei cori, quelle bandiere. Capii cosa significava giocare con il peso della storia addosso, e chi parla di retorica non capisce nulla» 
    Sfiorò lo scudetto anche nel 1981-82 con la Fiorentina, (quello del “meglio secondi che ladri”) deciso all'ultima giornata e proprio un suo gol annullato a Cagliari, per motivi tuttora ignoti, avrebbe potuto portare allo spareggio con la Juve. ”A Firenze eravamo tutti convinti di meritare il titolo 1982, ma il gravissimo infortunio di Antognoni (drammatico scontro con Martina, portiere del Genoa, ndr) ci ha privato di una pedina fondamentale per molte partite. Con lui in campo avremmo sicuramente ottenuto quei due punti in più che avrebbero consegnato lo scudetto alla Fiorentina. Senza dimenticare l'ultima, rocambolesca, giornata con un gol regolare annullatoci a Cagliari ed un rigore generosamente concesso alla Juve in quel di Catanzaro“. 

    Scudetti mancati anche quello dei 50 punti col Torino nel 1976-77 e quello 1985-86 con la Roma per la sconfitta casalinga col Lecce

    Campione del mondo nel 1982, segnò il gol decisivo col Camerun che permise il passaggio della fase a gironi.
    Nella partita di ritorno di Coppa dei Campioni Borussia Monchengladbach – Torino giocò per più di 20 minuti in porta dopo le espulsioni di Caporale, Zaccarelli e il portiere Castellini, riuscendo a difendere lo 0-0, compiendo anche alcuni grandi interventi. Tuttavia non servì . Perché all'andata a Torino i tedeschi avevano prevalso per 2-1
    Nellla finale di Coppa dei Campioni tra Roma e Liverpool sbaglioò il rigore decisivo
    Il primo gol in serie A lo mise a segno proprio  il giorno del suo compleanno il 16 dicembre 1973 a Bologna (Bologna – Torino 2-2). Con 47 gare e 20 reti realizzate quando era in maglia granata, è il giocatore torinista con più presenze e gol in azzurro di sempre. 

    Dal 26 aprile al 30 giugno 1990 fu allenatore della Fiorentina, al posto dell'esonerato Bruno Giorgi,  perdendo la doppia finale di Coppa UEFA contro la Juve. Nel 2001-02, in coppia con Maurizio Pellegrino, riportò in Serie B il Catania di Gaucci. Dal 2 giugno 2004 al 30 giugno 2006  ha allenato il Cervia nel realirty show  “Campioni”. Durante il programma si segnalò anche per alcune sue perle linguistiche. “Disponetevi a coppie di tre” “Le vittime sacrificatrici” “Ragazzi ricordatevi una cosa: la palla viene dal cuoio, il cuoio viene dalla mucca, la mucca mangia l’erba. Quindi la palla deve strisciare sull’erba!” “Stiamo facendo un programma talmente innovativo che se ci guardiamo indietro guardiamo il futuro”.

    Nel 1994  fu candidato al Senato per il centrodestra nel collegio di Arezzo, ma fu trombato

    ZELJKO KALAC, 1972, ex portiere australiano di origine croata di Perugia (dal 2002 al 2005) e Milan (2005-2009) ,dove era il secondo di Dida, sostituendolo più volte durante i suoi frequenti infortuni. Ritiratosi nel 2010, è tornato al suo paese d'origine diventando dal 2011 il  preparatore dei portieri del Sidney FC, la squadra in cui militava Alex Del Piero.a cui fece da guida e autista  per aiutarlo a inserirsi rapidamente nel meccanismi del calcio australiano. 

    MAURO DELLA MARTIRA, 1951, ex difensore di Arezzo, Paganese, OMI Roma, Viareggio, Fiorentina, Perugia, Lazio. Vinse con la Fiorentina la Coppa Italia 1974-75 e nel 1978-79 arrivò secondo col “Perugia dei miracoli,” che terminò il campionato imbattuto. Nel 1980 fu arrestato nell'ambito dell'inchiesta sul Totonero e squalificato per 5 anni. Fu poi amnistiato dopo la vittoria del Mundial 1982. Sposò la figlia del presidente della Fiorentina Ugolino Ugolini. Attualmente ha un ristorante a Londra, il Cacio & pepe”, in Churton Street e sua figlia Enrica è stata finalista (terzo posto) nella terza edizione di Master Chef

    WALTER SPEGGIORIN, 1952, ex attaccante di Genoa, Vicenza, Fiorentina, Napoli, Perugia, Lazio, Massese. Quando arrivò a Firenze era considerato il nuovo Gigi Riva. In 3 anni segnò 8 reti in 52 partite e finì inseguito dai tifosi, insieme a Claudio Desolati, per tutto il Viale dei Mille. Alla vigilia della partita contro la Juventus. Rocco si ritrovò senza mezza difesa, tra infortuni e squalifiche. Nell’amichevole di metà settimana a Pontassieve, cercò i rimedi. Senza pensarci più di tanto chiamò Speggiorin: “T ogi te fa el stopper. Se va ben, domenica te marchi el signor Bettega”. Non l’avesse mai fatto. Orgoglio d’attaccante ferito, dignità di calciatore sfregiata. Il giocatore prima abbandona lo stadio, senza fare la partitella. Poi il patatrac definitivo: la rivendicazione sindacale. Chiama Sergio Campana, presidente dell’Associazione calciatori, e protesta dichiarandosi “maltrattato” professionalmente. Per Rocco era un chiaro segnale che i tempi stavano cambiando: la “primadonna” Speggiorin ne era il campanello d’allarme. Dirà l’allenatore: “Posso prendere un terzino e metterlo all'ala senza che nessuno dica niente. Ma se prendo un’ala e gli chiedo per una volta di fare il terzino ne devo render conto al sindacato?”

    «Tutte quelle storie che sono state raccontate su di me, sono venute fuori soprattutto l’anno in cui a Firenze c’era Rocco. Non che mi volesse male, però mi considerava un tipo troppo strano. Perché magari vestivo con molta stravaganza, mi piaceva essere controcorrente, ma soprattutto (dice rivolto alla gentile consorte Vaima, che è la sorella del calciatore Badiani)  perché scappavo spesso da lei, che ho conosciuto appunto a Firenze. Tutto questo stato di cose ha determinato quella falsa dimensione nei miei confronti tanto da valermi l’etichetta di scansafatiche.”

    Deludente anche la sua esperienza napoletana. Gli andò meglio a Perugia, dove disputò probabilmente le sue due migliori stagioni. Schierato dal tecnico Castagner come ala, il giocatore trova la rete con una continuità fino ad allora mai mostrata (17 gol in 44 presenze nell'arco di due stagioni, in entrambe le annate capocannoniere della squadra), contribuendo attivamente ai rilevanti risultati del cosiddetto Perugia dei miracoli, culminati nel secondo posto in A della stagione 1978-1979 e nel record d'imbattibilità. Disse di lui Castagner: «Era la punta con precise caratteristiche da contropiedista che mi serviva. Il ragazzo, reduce da alti e bassi sconcertanti e doveva essere ricostruito e necessitava di un ambiente dove riconquistare serenità e, soprattutto fiducia, nei propri mezzi». Il figlio Simone è un cervello in fuga ed è un apprezzatissimo cardiochirurgo pediatrico in Inghilterra.

    Auguri anche a

    NICOLA MURRU, 1994, difensore del Cagliari e U21

    EDOARDO VONA, 1996, difensore della Racing Roma

    GIOVANNI BOTTI, 1947, ex difensore di Brescia, Fiorentina, Lecco, Crotone

    ALBERTO MARCHETTI, 1954, ex centrocampista di Arezzo, Novara, Juventus, Cagliari, Udinese, Ascoli, Novara. Con la Juve nel 1976-77 ha vinto Campionato e Coppa UEFA Gigi Riva, allora dirigente del Cagliari, lo definì “il nuovo Benetti”; 

    CLAUDIO LUNINI, 1966, ex attaccante di Darfo Boario, Verona, Brescia, Fiorenzuola, Pro Patria, Vallecamonica, Sellero Novelle

    CIRO DE CESARE, 1971, il Toro di Mariconda, ex attaccante di Cavese, Boys Caivanese, Turris, Casarano, Salernitana, Chievo, Siena, Spezia, Como, Piacenza, Palmese, Frosinone, Neapolis, Potenza, Aversa Normanna, Pisticci, Battipagliese, Salerno, Hyria Nola, Civita Castellana, Scafatese, Isernia in 23 anni di carriera. Smise a 42 anni e attualmente allena l'U17 della Salernitana. Lo ringrazio perché solo l'elenco delle squadre dove ha giocato riempie mezzo articolo. Ha giocato in serie A con Sakernitana, Chievo, Como e Piacenza

    PAOLO ZANETTI, 1982, ex centrocampista di Vicenza, Empoli, Ascoli, Torino, Atalanta, Grosseto, Sorrento, Reggiana. Si è ritirato nel 2014 ed è rimasto a Reggio Emilia, dove  allena la squadra Berretti.

    GIORDANO COLAUSIG, 1940, ex centrocampista/attaccante di Pro Gorizia, Triestina, Vicenza, Roma, Inter, Brescia, Juventus, Genoa, Perugia, Città di Castello. Suo zio era Gino Colaussi, campione del mondo 1938 a cui il fascismo aveva italianizzato il cognome

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