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  • Il giorno del Matador Cavani, del papà di Bobo Vieri e di una meteora del Milan
Il giorno del Matador Cavani, del papà di Bobo Vieri e di una meteora del Milan

Il giorno del Matador Cavani, del papà di Bobo Vieri e di una meteora del Milan

  • Cesare Bardaro
Oggi, San Valentino, compie 30 anni

EDINSON CAVANI, 1987, detto da giovane El Botija a causa della sua fragilità fisica e poi El Matador, centravanti uruguaiano, ma il nonno era di Maranello, del PSG, ex Palermo e Napoli. In Italia ha vinto la Coppa Italia 2011-12 e la classifica dei cannonieri 2012-13. Stasera giocherà col PSG contro il Barcellona ed ha dichiarato "Un risultato positivo sarebbe un regalo simpatico per il mio compleanno “

Buon compleanno anche a

ROBERTO VIERI, 1946, detto “Bob”, ex centrocampista di Prato, Sampdoria, Juventus, Roma, Bologna, Toronto Metros, Marconi Stallions Sidney. Qualcuno lo considerò il “Sivori degli anni settanta”, ma era già terminata l'epoca d'oro per i giocatori estrosi, ma tatticamente indisciplinati. Nell'anno alla Juve faceva coppia a centrocampo con Haller, altro talento poco propenso a difendere“Io non giravo con le galline, non giocavo a poker, avevo i capelli lunghi e la barba ma mica ero un sessantottino. È vero però che d’estate non andavo mai a letto, che correvo in macchina, che facevo delle bischerate. È vero anche che fumavo (“ho sempre fumato senza criterio, un pacchetto e mezzo al giorno anche quando giocavo“) Strambo ero strambo. Mia moglie ricorda che gliene ho fatte di tutti i colori. Un giorno la feci venire giù da Parigi e dopo cinque minuti che era arrivata la rispedii via. Ero fatto così” ”Quando gli ho chiesto di tagliarsi mezzo chilo di capelli se li è tagliati subito, quasi quasi mi finiva sotto peso” (Louis Carniglia, suo allenatore in bianconero).
Fu uno dei primi, se non il primo in assoluto, calciatori italiani ad emigrare all'estero. Prima in Canada e poi in Australia. «Avevo trentatré anni, ero finito. Mi offrirono un contratto per fare otto partite con una squadra di Sidney, il Club Marconi. Aveva 8.000 soci e si finanziava con le slot machine. “Andiamo a vedere – dico a Nathalie – ci vediamo l’Australia gratis e in più mi pagano”. Ventiquattro ore di volo, Madonna bona! Ma quando arrivammo lì. Un paese stupendo! Di spazi, di aria. Non ce ne sono altri al mondo, di paesi cosi».Dopo le 8 partite ci rimase 12 anni. 
Suo padre Enzo è stato portiere del Prato nel dopoguerra e successivamente ha giocato in serie B alla guardia della porta della Pistoiese. Anche i 2 figli maschi, Christian “Bobone” e Max sono stati calciatori. “I ragazzi, ne ho tre, sono cresciuti in Australia. Christian fino a quattordici anni non sapeva neanche toccare una palla. Giocava a cricket, rugby, basket, tutto, meno che a calcio. Poi comincio’ a giocare col Club Marconi e un bel giorno, quando aveva sedici anni, mi disse: “Babbo, voglio andare in Italia a giocare al calcio”. “Diciamolo, il mio figliolo era proprio una gran pippa… Lo guardavo giocare e pensavo: Madonna bona! Certe cappellate… Sa, noi toscani si è franchi nel dir le cose. Gli dicevo: “ma te sei sihuro che voi fare il halciatore?” Una sera, dopo una gara di coppa coi greci (non ricordo se erano dell’Aek o del Paok…) mi telefona da Madrid: “Babbo, li hai visti i goal?”. Gli fo: “So che ne hai fatti tre ma la partita la danno in differita stanotte”. Dice: “Guardali, perchè ce n’è uno…”. La sera tardi mi metto lì a guardare ‘sta partita. A un certo punto vedo ‘sto marcantonio rincorrere un pallone che pareva perso, agganciarlo sulla riga di fondo campo e fare goal da una posizione impossibile. Mi giro verso mia moglie: “Nathalie, mi sa che Christian ha imparato a giocare a calcio…».

GUSTAVO DEZOTTI, 1964, detto Galgo (levriero) ex attaccante argentino di Lazio e Cremonese. In biancoceleste realizza solamente 3 reti, mentre a Cremona, dove arrivò con Neffa e lo svedese Limpar, diventò un idolo. Segnò anche il gol della storica vittoria contro il Milan Campione di Sacchi. E' l'l’unico giocatore sotto contratto con la Cremonese ad aver giocato una finale mondiale. Quella persa con la Germania a Italia 90, in cui si fece espellere. Lascerà l’Italia nel 1994, con un ruolino di 51 gol in 154 presenze (di cui 92- 28 in A) Qui alcuni dei suoi gol italiani https://www.youtube.com/watch?v=j3GMWrpDYn0 

LUCIANO MIANI, 1956, ex centrocampista di Cremonese, Ternana, Pisa, Vicenza, Udinese,  Fiorentina, Arezzo, Cagliari, Alessandria. Arrivò a Firenze nel 1981, l'anno in cui si infortunò Antognoni nello scontro col portiere del Genoa Martina. Ci tiene a sottolineare, però, che lui giocava anche prima di quell'infortunio “perché io ero titolare anche quando Antognoni stava bene. In realtà un fondo di verità c'era. All'epoca non c'erano i numeri personalizzati. E il 10 di Antognoni non lo voleva nessuno, da Pecci a Graziani tutti dissero no. Un giorno De Sisti venne da me e mi chiese: "Ti dispiace se ti do la 10 di Antognoni?". E io: "No, mi dispiacerebbe se lei mi volesse dare la 13 o la 14…". E da qui nacque la storia di Miani sostituto di Antognoni» L'anno dello scudetto perso per un punto all'ultima giornata. Fu lui a coniare lo slogan “Meglio secondi che ladri" «Scudetto scippato. E non immagina quanto mi costa fare questa affermazione». «Ero inviperito. Quello scudetto avrebbe potuto cambiarmi la vita tra premi e prospettive di carriera» Nella stagione successiva ancora Juventus-Fiorentina. «E un'entrata da dietro di Platini mi fece saltare la caviglia. Rimasi fuori otto mesi. Se avessi fatto io quel fallo al francese sarei passato per un killer. Invece, l'ha commesso lui e nessuno ne ha parlato. Fu una mazzata tra capo e collo» 
Aveva cominciato come libero, poi G.B. Fabbri a Vicenza lo trasformò in centrocampista. Ma in realtà fu impiegato in tutti i ruoili, indossando tutti i numeri di maglia dall'1 all 11 tranne il 9. Anche in porta. “Era la stagione 1980-81, giocavo con l'Udinese e ad Ascoli Della Corna si fece male. Avevamo esaurito le sostituzioni e andai io tra i pali. Ricordo che fu il compianto Pazzagli a darmi i guanti» 

Auguri anche a 

MORENO LONGO, 1975  allenatore della Pro Vercelli. Ex difensore di Torino, Lucchese, Chievo, Cagliari, Teramo, Pro Vercelli, Alessandria.
MATTEO BRIGHI, 1981, centrocampista del Perugia. Ha 3 fratelli calciatori.
PAOLO GINESTRA, 1979, portiere della Casertana .
NICOLAS CASTILLO, 1993, attaccante cileno dei Pumas, ex Frosinone da agosto 2015 a gennaio 2016.
PHILIPPE SENDEROS, 1985, difensore svizzero (ma di madre serba e padre spagnolo) dei Rangers Glasgow, ex Milan 2008-09.
MAURIZIO ORLANDI, 1953, ex centrocampista-attaccante di Cesena, Sampdoria, Lecce
Ancona, Pinerolo, Forlì.
ROBERTO BOSCO, 1962, ex difensore di Seregno, Reggiana, Carrarese, Pescara, Fiorentina, Pisa, Modena, Massese.
MASSIMILIANO NOTARI, 1972, ex difensore di Saronno, Juventus, Acireale, Pistoiese, Triestina, Alzano Virescit, Guanzatese, Seregno, Olginatese.
ANGELO PARADISO, 1972, ex centrocampista di Teramo, Napoli, Lecce, Cesena, Ravenna, Lucchese, Bellinzona, Pisa, Chieti, Birkirkara (Malta), Rieti, Poggio Nativo.

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