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  • Il giorno di Penna Bianca e del bomber che sbugiardò Ghirardi
Il giorno di Penna Bianca e del bomber che sbugiardò Ghirardi

Il giorno di Penna Bianca e del bomber che sbugiardò Ghirardi

  • Cesare Bardaro
Gli auguri di buon compleanno di oggi sono per:

FABRIZIO RAVANELLI, 1968, detto Penna Bianca e, in Inghilterra, Silver Fox, ex attaccante di Perugia ((2 volte), Avellino, Casertana, Reggiana, Juventus, Middlesbrough, Marsiglia, Lazio, Derby County. Poi allenatore  dell'Ajaccio da giugno al 2 novembre 2013: «Non è andata bene, ma è stata comunque un’esperienza utile. Sono pronto per la prossima occasione. Mi sento allenatore». Il giocatore Cédric Hengbart, in un'intervista rilasciata a Canal+, lo ha accusato: “Appena arrivato, Rè si ammalò di rosolia. Ravanelli ci ha subito chiesto di prendere determinate cose. Io ho detto no, ma siamo stati in pochi. A 33 anni e con dieci anni di carriera alle spalle non vado a prendermi certi prodotti”. La risposta di Ravanelli non si è fatta attendere. “Ero al corrente di ciò che il medico e il nutrizionista davano ai giocatori – ha spiegato  a Le Monde - sono integratori alimentari che si possono trovare al supermarket e pure una nonna può prendere". Secondo la stampa francese, le sostanze alle quali farebbe riferimento il giocatore dell'Ajaccio sarebbero sostanzialmente quattro: proteine, amminoacidi, creatina e omega 3. Per Il Fatto Quotidiano, la scelta di Ravanelli di portare con sé in Corsica Giampiero Ventrone, il preparatore atletico della Juve imbattibile di Marcello Lippi, ex braccio destro del medico sociale Riccardo Agricola (coinvolto nel processo per doping e frode sportiva), non sarebbe affatto casuale.

Il 27 settembre 1994 realizzò una cinquina contro il CSKA Sofia in Coppa UEFA,  record per un giocatore bianconero nelle coppe europee. Famoso anche per la sua esultanza da “Uomo mascherato” dopo aver segnato un gol, da lui personalmente inventata, che consisteva nel coprirsi la testa con la maglia di gioco e continuare a correre con le braccia divaricate, nata durante un Juventus-Napoli del 19 febbraio 1995. «Mi venne di coprirmi la faccia con la maglia. Non c’era premeditazione, puro istinto. L’uomo mascherato è nato quel giorno. Poi ho sempre festeggiato così». 

Dovette rinunciare ai Mondiali del 98 perché  si ammalò di rosolia. Con la Juve ha vinto una Coppa UEFA e una Champions, uno Scudetto e una Coppa Italia. Queste  ultimi due trofei anche con la Lazio. Mal digerì la sua cessione dalla Juve: «Fui venduto senza spiegazioni. Dentro di me, per tale ragione, c'è molta amarezza. Fossi rimasto, sarei stato lieto di far ancora parte di quell'organico di campioni. Ma a volte, si è costretti cambiare strada. Penso di aver ricevuto meno di quanto ho dato alla Juventus. Io, ero il vice capitano e portai la fascia al braccio nel ventre di un “Bernabeu” stracolmo, contro il Real Madrid. Mi sentivo il futuro di quella squadra. Fui persino chiamato nell'ufficio del dottor Umberto Agnelli. Mi parlò di tutti i capitani della gloriosa storia bianconera, indicandomi come uno di quelli futuri, mostrandomi tutti i trofei vinti in bacheca. Rimanemmo a parlare per molte ore. Sono in pochi a sapere questo aneddoto, ma andò proprio così». La sua capigliatura precocemente imbiancata“E' un fattore ereditario. Ho iniziato a ingrigire a quattordici anni “

Vorrebbe allenare il Middlesbrough "Mi piacerebbe allenare la mia vecchia squadra, aspetto soltanto l'opportunità per farlo. Il mio sogno è tornare in Inghilterra, nel club dove mi sono trovato meglio. Mi sono sentito amato e insieme abbiamo fatto una grande stagione. Tornerei da allenatore e sono sicuro di poter rivivere le stesse sensazioni anche in panchina.” Nel frattempo collabora con varie TV, compresa FOX SPORT, com'è naturale per Silver fox

ALESSANDRO MELLI, 1969, ex centravanti di Parma, Modena, Sampdoria, Milan, Perugia, Ancona. Nel novembre 1994 fu oggetto dello scambio con Gullit tra Samp e Milan.. Si è ritirato nel 2000 a soli 31 anni. Anche il padre era stato centravanti del Parma Dal 2005 al 2015 ha ricoperto il  team manager del Parma. Si è parlato di un suo eventuale ritorno nella nuova società, ma poi non si è concretizzato. A giugno è diventato Direttore tecnico delle giovanili del GS Felino in Prima categoria. Nel marzo 2015 scrisse una lettera aperta a Ghirardi e Leonardi su Facebook: “Ciao Tommaso, ti scrivo oggi, 8 marzo, perché il Parma calcio ritorna a fare il suo mestiere, che è quello di giocare la domenica  Ti do del tu per la prima volta, anche perché da qualche mese non sei più il mio Presidente. Sei arrivato a Parma come un ragazzo timido e appassionato di calcio, ti sei fatto volere bene da tutta la città. Vedevamo un ragazzo semplice che amava il calcio per ciò che era: passione, divertimento, emozioni, vittorie e sconfitte, ed abbiamo accettato anche i tuoi errori. Tutto questo fino al giorno che ti sei fatto trasportare dal successo e dal potere. Man mano che passava il tempo ti sei trasformato in un presidente poco trasparente, hai cominciato a mancare di rispetto a tutti, raccontando mezze verità o mezze bugie, umiliando le persone a rincorrere i propri soldi”. "La “erre” moscia, l’aria un tantino snob, il sorriso ironico: l’effige del Parma anni '90 (dove rimane nove stagioni) somiglia a questo attaccante dotato ma indolente che riassume in se alla perfezione pregi e difetti di una provinciale cui manca sempre qualcosa per diventare potenza del calcio italiano. Ha un dribbling secco e anche un discreto altruismo, ma alla fine è un grande incompiuto. Gli anni passano e lui non è più lo stesso che al Tardini esultava con il braccio alzato e il capo chino, quasi a volersi scusare." (Dal “Dizionario del Calcio Italiano”, Baldini & Castoldi Editori, 2000)  Ha vinto, col Parma, la Coppa delle Coppe 1992-93. 

ROBERTO BARONIO, 1977, ex centrocampista di Brescia, Lazio (più volte), Vicenza, Reggina, Fiorentina, Perugia, Chievo, Udinese, Atletico Roma. Attualmente è allenatore dell'Italia U19. E' stato una delle tante “eterne promesse” mai realizzatesi completamente. Con la Lazio ha vinto la Coppa delle Coppe 1998-99. Mitica la sua querelle con Gaucci che lo accusava di far perdere la squadra per via del suo numero di maglia sfortunato, il 13. Fu costretto a cambiare parzialmente il suo numero di maglia per non rischiare il licenziamento, giocando così il resto della stagione con un singolare “1×3”. 

JAVIER SAVIOLA, 1981, detto el conejo per i suoi incisivi e poi a Barcellona el pibito (Maradona lo considerava il suo erede), ex attaccante argentino. Esordì a 16 anni nel River Plate, e dopo aver fatto sfracelli in Argentina, arrivò al Barcellona diciannovenne. Nella squadra giusta, ma nel momento sbagliato. A fine carriera ha giocato una stagione (1994-95) nel Verona, 15 presenze di cui 11 da subentrante. A fine campionato non gli fu rinnovato il contratto. Ha vinto 2 campionati in Argentina (River Plate) e uno in Spagna (Real Madrid), Portogallo (Benfica) e Grecia (Olimpiakos). Si è ritirato il 7 gennaio 2016. Attualmente è viceallenatore in Andorra del FC Ordino
“Lo guardo giocare e mi viene la pelle d’oca. Ha la qualità di un trequartista e sa segnare come Van Basten. Per lui è facilissimo: guarda la porta e con l’interno del piede la mette il più lontano possibile dal portiere. È un fenomeno, spero solo abbia più fortuna di me… e io ne ho avuta abbastanza.” (Diego Armando Maradona)

PIETRO MARCO STRADA, 1969, ex centrocampista di Ospitaletto, Bologna, Siracusa, Salernitana, Reggiana, Parma, Perugia, Genoa, Cosenza, Sampdoria, Lumezzane, Cremonese, Brescia.Trequartista con un gran destro ebbe la carriera frenata da un grave infortunio al ginocchio il 5 novembre 1997 in Parma-Borussia Dortmund. “Ero tra i probabili convocati per Francia 98. Cesare Maldini mi aveva provato in un amichevole antecedente alla competizione. Nella mia carriera ho subito troppi infortuni: non mi hanno consentito di indossare, almeno una volta, la maglia della nazionale. Ci tenevo molto. Il 20 giugno 2004 fu protagonista con Fabrizio Castori di una furibonda rissa durante la partita dei playoff di  C1 tra Lumezzane ( dove giocava Strada) e il Cesena, di cui Castori era allenatore e che fu squalificato per 3 anni, poi ridotti a 2

MARIO BEEN, 1963, ex centrocampista olandese al Pisa da luglio 1988 a gennaio 1991. Attualmente è viceallenatore con Advocaat al Fenerbahce. «Pisa è stata un’esperienza fantastica, e Anconetani era una persona incredibile. Si era innamorato del sottoscritto, e venne personalmente a vedermi a Rotterdam. Al mio arrivo in Toscana trovai un sacco di tifosi ad aspettarmi, perché una TV locale aveva mandato in onda un video con il meglio del mio repertorio e probabilmente mi consideravano un fuoriclasse, esagerando un po’. Una città come Pisa non si dimentica». A Pisa lo ricordano come uno dei migliori giocatori che abbiamo mai indossato la maglia neroazzurra, ma anche per la sua passione per la birra. Qualcuno lo aveva ribattezzato Mario BEER

Auguri anche a

ANDREA BARBERIS, 1993, centrocampista del Crotone

MARTIN VALJENT, 1995, difensore slovacco della Ternana

​ENEJ JELENIC, 1992, centrocampista sloveno del Livorno

ANTONIO BACIO TERRACINO, 1992, ala destra del Lumezzane

​JUAN RAMOS, 1996, terzino sinistro uruguaiano della Casertana

SEBASTIAN MLADEN, 1991, difensore rumeno attualmente svincolato da luglio 2016 dopo 2 stagioni nel Sudtirol

ANTONIO BORDON, 1950, ex centravanti di Monfalcone, Udinese, Genoa, Cesena, Foggia, Bologna. Ha ottenuto 3 promozioni dalla B alla A con Genoa, Foggia e Cesena. Era un tipico attaccante da area di rigore, non era rapidissimo ma aveva il fiuto per il gol. 
Non è parente dell'ex portiere Ivano Bordon

LEONARDO MENICHINI, 1953, ex difensore di Verona, Novara, Roma, Catanzaro, Ascoli, Triestina. Attualmente allenatore senza panchina. Da febbraio a giugno 2016 è stato alla guida della Salernitana. In precedenza è stato a lungo vice di Carlo Mazzone dal 1991 al 2003 e ha poi allenato Ancona, Torres, Tirana, Lumezzane, Crotone, Grosseto e Pisa

MARIO BRANDANI, 1968, ex difensore di Pisa, Casertana, Reggiana, Siena, Fr2osinone, Ponsacco, Cavese, Casale, Ivrea, Matera, Isola Liri. Ha giocato in serie A col Pisa

​GILBERTO D'IGNAZIO PULPITO, 1968, ex difensore di Taranto, Vicenza, Udinese, Lucchese, Ancona, Taranto, Castellaneta, Real Squinzano, Tricase, S.J. Carosino. Ha vinto la Coppa Italia 1996-97 col Vicenza

NENAD PRALIJA, 1970, ex centrocampista croato, nella Reggina nel 1999-2000

STEFANO VISI, 1971, ex portiere di Sambenedettese (3 volte), Santegidiese, Venezia, Avellino, Pescara, Sheffield Utd, Padova, Tivoli, Grottammare, Giulianova, Ternana. Nel 1994 fu portiere titolare dell'U21 nella fase a gironi del campionato europeo. Nella fase finale gli rubò il posto Francesco Toldo. Da giugno allena i portieri delle giovanili della Sambenedettese

CRISTIAN SERVIDEI, 1972, ex difensore di Spal ( 3volte), Venezia (2 volte), Padova, Lecce, Roma, Ternana, Pistoiese, Castel San Pietro

FRANCESCO SCARDINA, 1981, ex difensore di Cesena, L'Aquila, Crotone, Vicenza, Chievo, Cittadella, Nocerina, Huesca (Spagna). Si è ritirato nel luglio 2015.

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