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  • Milan: pro e contro dell'affare Pastore

    Milan: pro e contro dell'affare Pastore

    • Daniele Longo
    Javier Pastore è l'ultima idea di mercato per il Milan. L'argentino è a Milano in compagnia della moglie palermitana Chiara Picone e di due amici. Ufficialmente per una vacanza ma, secondo quanto appreso da Calciomercato.com, El Flaco è uno dei giocatori inseriti nella lista degli obiettivi di mercato rossoneri in vista della prossima estate.

    GRADIMENTO DI VECCHIA DATA - Pastore sarebbe potuto diventare un giocatore del Milan già nell'estate del 2011, prima del suo passaggio dal Palermo al Psg per 43 milioni di euro. Un trasferimento che suscitò molto clamore perchè, ai tempi, con i suoi 4 milioni all'anno divenne il giocatore più pagato del campionato francese. Era un vecchio pallino di Ariedo Braida, che vedeva in lui, per caratteristiche, il possibile erede di Kaka: "Il giocatore che prenderei a occhi chiusi? Se potessi scegliere un solo nome, prenderei Messi -, ma anni fa misi gli occhi su Higuain e Pastore, mi piacevano da matti". Sicuramente uno dei più grandi rimpianti di una carriera costellata di tanti successi e talenti scovati.

    ​PASTORE, PERCHE' SI -  L'obiettivo dei futuri proprietari cinesi è quello di portare in rossonero giocatori dal forte richiamo internazionale. Pastore risponde a questo identikit e la trattativa potrebbe svilupparsi su basi economiche più contenute rispetto al passato. Questo perchè è fuori dai piani di Unai Emery, che sta puntando forte sui vari Draxler, Lucas e Di Maria. Senza dimenticare un contratto in scadenza nel 2019: la prossima estate, per i parigini,  è l'occasione giusta per non vedere deprezzato ulteriormente il suo valore di mercato. Il trequartista di Cordoba ha dalla sua ancora tanti anni di carriera a buon livello, essendo un classe 1989, e porterebbe quel surplus qualitativo in una squadra deficitaria sotto questo punto di vista. A differenza di altri profili seguiti, non avrebbe difficoltà di ambientamento: conosce bene il campionato italiano, che si sviluppa su ritmi di gioco a lui più congeniali.

    PASTORE, ​PERCHE' NO - Esclusa la primissima stagione a Parigi, con 13 gol e 5 assist su 33 presenze, i numeri di Pastore non sono stati entusiasmanti negli ultimi anni. Paga una discontinuità piuttosto marcata, al netto di quelle che sono le potenzialità. Più è salita la competività interna, con i tanti acquisti arrivati al PSG e minore è stato il suo apporto in campo. Qualche dubbio, quindi, è dato dalla sua personalità e dalla capacità nel reggere le pressioni che sono all'ordine del giorno nei grandi club. Al Psg, inoltre, è stato utilizzato spesso da esterno nel tridente offensivo, con risultati non eccelsi. Il suo ruolo resta il trequartista e un suo eventuale arrivo metterebbe in discussione l'importanza di Suso e Bonaventura nel tridente e dei dettami tattici imposti finora da Vincenzo Montella.

    Dopo essersi sfiorati in passato, Pastore e il Milan possono trovarsi nella prossima estate. A conti fatti, un affare che ha più pro che contro. 

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