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  • IL PAGELLONE: Higuain 10, Allegri 5. Gli acquisti del Milan da 3, Suning da 1

    IL PAGELLONE: Higuain 10, Allegri 5. Gli acquisti del Milan da 3, Suning da 1

    • Stefano Agresti
    Ecco i nostri voti all'undicesima giornata di campionato.

    10 HIGUAIN. Tutto bello, nei comportamenti e in campo: l’abbraccio a Sarri, il gol che decide la sfida del giorno. E, per una volta, condividiamo anche la mancata esultanza: gridare la propria gioia in faccia ai napoletani sarebbe stato effettivamente sgarbato.

    9 DESSENA. Titolare dopo quasi un anno (si era distrutto la gamba destra il 28 novembre, in una triste giornata bresciana), recupera la fascia di capitano e segna due gol: una favola. Che il Cagliari si gode con gioia, visto che allontana le polemiche e catapulta i sardi verso l’alto.

    8 GASPERINI. Sedici punti in sei giornate, media da scudetto. Dopo una partenza stentatissima, il caos e (addirittura) l'esonero sfiorato, il tecnico s’è impossessato dell’Atalanta: ora potrebbero fargli un monumento.

    7 SKORUPSKI. Ferma con almeno due interventi miracolosi la Roma, che è proprietaria del suo cartellino. Situazione curiosa, rara, alla faccia di chi osserva sempre con sospetto i calciatori in prestito,

    6 EMPOLI, PESCARA, CROTONE. Tre vittorie complessive, una a testa (e quella del Pescara è arrivata a tavolino). Eppure le società sono andate avanti con i loro allenatori, confermando Martusciello, Oddo e Nicola nonostante gli insuccessi. Solo per questo meriterebbero di avere più punti. Intanto il Crotone ha conquistato il primo successo della sua storia in serie A, l’Empoli ha fermato la Roma, il Pescara ha fatto tremare il Milan. I risultati cominciano a intravedersi. Senza la frenesia della rivoluzione a ogni costo.

    5 ALLEGRI. Ma come, l'insufficienza all'allenatore padrone del campionato? E' vero, la sua Juve vola, ma ha una squadra talmente forte che ci aspetteremmo un po’ più di spettacolo, anche in prospettiva europea. Invece il mantra è sempre lo stesso: conta solo vincere. In parte è vero, però qualcuno dica al tecnico bianconero che per vincere non è obbligatorio giocare male: ci si può riuscire anche giocando bene, o qualcosa di simile.

    4 LA ROMA. Skorupski la ferma con almeno due prodezze, ma perde una grande occasione per staccare il Napoli e proporsi come anti-Juve (sempre che ne possa esistere una). Un’occasione buttata, come da dna giallorosso.

    3 GLI ACQUISTI DEL MILAN. I rossoneri volano con i ragazzini: applausi a Montella che sta valorizzando un gruppo fantastico di talenti. Ma i calciatori acquistati in estate sono impresentabili o infortunati, o tutt’e due le cose (infatti non vengono mostrati quasi mai al mondo): Gustavo Gomez e Vangioni, Mati Fernandez e Sosa, Pasalic e Lapadula. Galliani guarda la classifica e sorride soddisfatto, però se osservasse lo scarso rendimento dei giocatori che ha comprato pochi mesi fa avrebbe molto meno di cui vantarsi.

    2 GHOULAM. Imperdonabile la svirgolata sul gol di Bonucci, infinitamente meno grave il tocco che offre a Higuain la palla del 2-1. Comunque una notte da cancellare, quella di Torino: capita.

    1 SUNING. L’esonero di de Boer è un clamoroso fallimento per i proprietari cinesi, che continuano a lasciare la società nelle mani di Thohir, uno che nel calcio sembra essere capitato per sbaglio, e di Kia, un procuratore che pensa (com'è ovvio) esclusivamente al proprio interesse. E' inutile investire decine di milioni di euro se manca una società solida, competente, compatta.

    0 ZAMPARINI. Da un paio di mesi non esonera un allenatore, rischia di andare in crisi di astinenza: chissà cosa capiterà ora a De Zerbi. Non dimenticheremo mai quanto di grande ha fatto per Palermo e il Palermo in tante stagioni, ma ora sta sciupando tutto. Inaccettabile la campagna di indebolimento estiva, sarà durissima salvare il club siciliano. Chiunque ci sia in panchina.

    @steagresti
     

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