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  • 'Il rumore dei nemici': le rivali gonfiano il petto, la Juve deve preoccuparsi?

    'Il rumore dei nemici': le rivali gonfiano il petto, la Juve deve preoccuparsi?

    • Luca Borioni
    Le rivali gonfiano il petto. La pausa del campionato ha fornito spunti di riflessione, ha permesso a ogni squadra di riorganizzare le idee, magari di recuperare giocatori infortunati. E di gonfiare il petto.

    La Juventus è già a punteggio pieno, ma due giornate – per giunta giocate in agosto e con il mercato ancora aperto – possono risultare scarsamente indicative, se non addirittura fuorvianti. Insomma, che la Juve sia prima non conta molto. Così come non contava molto che fosse a zero punti un anno fa di questi tempi.

    Ma è inevitabile che, dopo quel precedente e dopo questa partenza, ci si interroghi sulle prospettive di un’intera stagione. Perché giocarla sapendo come andrà a finire non sarebbe il massimo.

    Le rivali, nonostante tutto, gonfiano il petto. La Roma ci tiene a sottolineare il valore di un record attualmente in corso con una striscia d’imbattibilità lunga 19 partite, dalla scorsa stagione (ultimo ko proprio con i bianconeri) ad oggi. È un motivo di vanto e al tempo stesso è la conferma che una base su cui costruire c’è, eccome. E poi certe strategie societarie cominciano a sembrare azzeccate (l’arrivo di Gandini dal Milan, per esempio). Scaramanzie a parte, quello dell’imbattibilità è uno stimolo motivazionale in più per puntare, e magari spaventare (o almeno preoccupare), i bianconeri.

    Anche l’Inter può trovare la determinazione giusta. L’assist lo ha servito l’ex esterno Oddo, tecnico del Pescara, che ha valutato come addirittura superiore ai pluripremiati rivali la forza dei componenti della rosa nerazzurra. Con il solo problema di dover trovare l’intesa con un tecnico straniero e debuttante in Italia senza peraltro poter perdere ulteriore terreno. Insomma, la fretta come al solito può essere nemica ma la qualità tecnica dell’Inter non teme quasi paragoni. L'analisi di Oddo non è avventata, anche se negli ultimi anni giudizi di questo tipo sono stati puntualmente spazzati via dallo strapotere bianconero. Ma è un dato di fatto che il club, ora gestito da Suning, abbia messo a segno colpi di mercato di assoluto livello. Work in progress.

    A proposito, il Milan promette di seguire la stessa strada. Un po’ per i milioni che arriveranno presto sempre dalla Cina, un po’ per alcune indicazioni incoraggianti giunte dal campionato, nonostante gli alti e bassi e un po’ (molto) anche dall’investimento annunciato della nuova proprietà. Il traguardo è fissato a gennaio. Quello sarà il momento di massima espressione del nuovo potenziale societario sul mercato, il momento di possibili arrivi finalmente all’altezza della tradizione e del blasone. “Perché il Milan resta un club unico”, come ha giustamente sottolineato l’ex dirigente Gandini. Un club storicamente rivale della Juve. E se i cinesi capiranno l’importanza di riaprire le porte a personaggi come Maldini…

    L’orgoglio anti-Juve, clausole a parte, si estende e si sviluppa fino a Napoli. Anzi soprattutto da quelle parti, dove il caso Higuain non è stato e non sarà metabolizzato. Sarri è sfuggente, parla poco o non parla. De Laurentiis idem. L’immagine – sembra un paradosso per chi produce film – non viene curata. Meglio i fatti, ovvero una linea strategica che punta su talenti e bel gioco, su nuovi protagonisti da esaltare (Milik) e altri da recuperare (Insigne) per andare al sodo, per ottenere vittorie.

    Il rumore dei nemici (Mourinho dixit) assume forme diverse.

    La Juve deve preoccuparsi?

     

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