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  • Intermania: va 'comprata' una squadra

    Intermania: va 'comprata' una squadra

    • Cristian Giudici
    Scusate il ritardo. Intermania torna su Calciomercato.com dopo qualche giorno di auto-censura in seguito all'ennesima figuraccia di una stagione fallimentare. Visto che i nerazzurri stanno facendo altrettanto, anche qui iniziamo a dare i numeri: 5. Come i gol presi a Firenze; come i punti in meno rispetto allo scorso campionato; come le partite da incubo dopo la goleada all'Atalanta: Torino, Sampdoria, Crotone, Milan e Fiorentina; come le giornate che mancano in un campionato fallimentare: Napoli, Genoa, Sassuolo, Lazio e Udinese; come le notti di ritiro ad Appiano Gentile prima del posticipo di domenica a San Siro. 

    TIFO SUNING - Il pugno duro di Suning piace ai tifosi. Il comunicato ufficiale della società inchioda i calciatori alle proprie responsabilità. Evidenti, come quelle di tutte le altre componenti del club. Perché, quando si precipita in una situazione del genere, non c'è mai un solo colpevole. 

    IL PROBLEMA - Come uscirne? Bisogna individuare il problema. Questa Inter non è pazza, ma ridicola. E soprattutto non è una squadra: ecco il punto chiave. Il campo ha dimostrato che, quando si comporta da squadra, l'Inter se la gioca alla pari con tutti in Italia. Altrimenti rischia di fare brutte figure contro chiunque. Per vedere in campo una vera squadra durante tutta la stagione, la dirigenza deve dare l'esempio. Invece questa Inter non è frutto di un armonico lavoro d'equipe, ma un mucchio di singole iniziative. Che (analizzate una alla volta) possono sembrare azzeccate, ma insieme stonano. Basti pensare al mercato: Banega l'ha preso Zanetti, Kia ha curato il colpo Joao Mario; Candreva l'aveva chiesto Mancini, Suning si è tolto lo sfizio Gabigol dopo aver fallito l'assalto a un altro giovane talento brasiliano (Gabriel Jesus). La speranza è che la confusione della scorsa estate sia dovuta al doppio cambio in corsa: di proprietà e in panchina. 

    LA SOLUZIONE - Il primo nodo da sciogliere è legato all'allenatore. Come già successo con de Boer, la fiducia espressa a Pioli verrà smentita dai fatti, anche in caso di qualificazione in Europa League. Il bivio è tra Conte e Simeone, non a caso due tecnici dal profilo simile. Sia sotto l'aspetto caratteriale (la nota dolente di quest'anno), sia dal punto di vista tattico con un'attenzione maniacale alla fase difensiva. Entrambi sono in grado di accentrare tutto su di loro, un po' come Mourinho. L'ultimo allenatore capace di trionfare all'Inter, lavorando insieme a calciatori e dirigenti. Ricordate il mercato prima del Triplete? Lo Special One voleva tenere Ibrahimovic prendendo Carvalho e Deco, poi insieme alla società capì che era meglio lasciare andare lo svedese portando a Milano Eto'o, Lucio e Sneijder. Per costruire una grande squadra, il segreto è fare squadra: una dote che non si può comprare sul mercato. 

    @CriGiudici

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