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  • Il Mono e il Cholo, coppia da cinema: 'Noi come Bud Spencer e Terence Hill'
Il Mono e il Cholo, coppia da cinema: 'Noi come Bud Spencer e Terence Hill'

Il Mono e il Cholo, coppia da cinema: 'Noi come Bud Spencer e Terence Hill'

  • Angelo Taglieri
"Un angolo per chi ha la visione del calcio di Nick Hornby, per chi vive la partita come un film, per chi reputa Babangida il miglior calciatore della storia. Un piccolo mondo per chi non ha scritto calcio con il pallone tra i piedi, ma con una penna tra le dita, una telecamera sulla spalla o un joystick in mano, per quelli cresciuti a pane, nutella e Holly e Benji . Il calcio visto con gli occhi, e gli occhiali, del Nerd".

Compagni di squadra e amici. Diego e German, sempre insieme: in Argentina, in Spagna, anche in Italia. Prima con la stesse maglie, quella Albiceleste della nazionale e quella biancorossa dell'Atletico Madrid, poi seduti sulla stessa panchina, al Racing Avellaneda, al Catania e, infine, coi Colchoners. Diego e German fuori dal campo, il Cholo e il Mono in campo: Simeone e Burgos, il primo a correre in mezzo al campo, il secondo a volare tra i pali. Sempre uno al fianco dell'altro. Una coppia di lottatori, una coppia ricca di garra, una coppia da cinema. 

COME BUD E TERENCE - "Mi sembra di conoscerlo da una vita. Appena uno dei due alza lo sguardo, l’altro sa già cosa dirà. Si tratta di una simbiosi importante. Speciale. Il gioco dei ruoli tra primo e secondo allenatore è simile a quello delle coppie che danno vita a film di successo: come Robert De Niro e Joe Pesci. O Bud Spencer e Terence Hill". Occhi illuminati, di nostalgia, alle parole rilasciate dal Mono Burgos a El Mundo. Come se, davanti, scorressero pellicole di Carlo Pedersoli e Mario Girotti, Bud e Terence, parte di storia del cinema italiano. Uno grande e grosso, il classico gigante buono, l'altro più piccolo, bello e scaltro: animi gentili e nobili, con mani pronte e veloci per "fare a botte". Da 'Dio perdona... io no' a 'Botte di Natale', passando per i film di Trinità, '...più forte ragazzi', 'Io sto con gli ippopotami', 'Due superpiedi quasi piatti' e tanti altri, sempre insieme, uno al fianco dell'altro, entrando nelle nostre case con i loro sorrisi, le loro battute e quei 'CIAFF' che accompagnavo i leggendari schiaffoni.

CHE INTESA - Esultanze, vittorie, liti con le altre panchina, gioie ma anche delusioni, cocenti. Come le due sconfitte nelle finali di Champions contro il Real Madrid, ko che avrebbero potuto abbattere chiunque. Tranne loro, uomini di battaglia. Soprattutto Burgos, quello che parò un rigore con la faccia a Luis Figo in un derby di Madrid, quello che, soprattutto, sconfisse un tumore al rene: "Se ho avuto paura? No, al contrario. Sono scappato dalla clinica Cemtro, non ho completato tutta la fase di riabilitazione. Un ragazzo mi fermò per i corridoi e mi chiese di andare a salutare suo padre che era ricoverato. Sono andato nella sua stanza, gli ho parlato, mi ha sorriso: in quel momento ti senti davvero qualcuno, lo sei solo quando sei in grado di dare speranza alla gente. Oggi sono tornato. E l’orso mangia più di prima". Ora vuole divorarsi anche le Merengues, insieme al fido compare, come se Ronaldo e compagni fossero fagioli in padella da ingurgitare, complice una fame mai doma. Il Mono e il Cholo tentano l'impresa, che sarebbe da film. E non fateli arrabbiare, altrimenti...

@AngeTaglieri88

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