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  • 'Io, terzino grazie a... Roberto Larcos'. La favola 'nerd' di Mario Rui

    'Io, terzino grazie a... Roberto Larcos'. La favola 'nerd' di Mario Rui

    • Angelo Taglieri
    "Un angolo per chi ha la visione del calcio di Nick Hornby, per chi vive la partita come un film, per chi reputa Babangida il miglior calciatore della storia. Un piccolo mondo per chi non ha scritto calcio con il pallone tra i piedi, ma con una penna tra le dita, una telecamera sulla spalla o un joystick in mano, per quelli cresciuti a pane, nutella e Holly e Benji . Il calcio visto con gli occhi, e gli occhiali, del Nerd"

    Tutti lo abbiamo fatto. Tutti. Nessuno escluso. Se nella tua vita hai tenuto in mano, per almeno 5 minuti, un joystick della playstation 1, quando il 4k era ancora utopia e sognavi una vita pixelata come quella che ti si presentava sullo schermo, lo hai fatto. Del resto, a quei tempi, ai suoi piedi, alla sua velocità, al suo mancino avresti affidato anche la vita. No, né Batman e né Superman, né Ryu né Blanca, né Sir Daniel Fontersque né Law, ma molto semplicemente Roberto Larcos

    EROE BRASILIANO - Trasposizione tarocca di Roberto Carlos, era il calciatore più forte di Pes. Parafrasando Aldo in Così è la vita: "Ma quale Ronaldo e Shevchenko, Roberto Larcos!". Velocità trastoferisca e sinistro potentissimo, con quei passettini su punizione che ti sembravano così vicini alla realtà: terzino puro, quando eri in difficoltà e mancava poco, ma veramente poco, alla fine della partita e la partita era ormai persa, ecco il colpo tattico "Star, formazioni, cambio. Roberto Larcos davanti". Il resto è storia...

    "LA FAVOLA NERD" - La mossa della disperazione, che ti saltava l'esistenza, la faceva anche uno che ora calpesta i prati della Serie A con la maglia della Roma, Mario Rui. "Il mio idolo è sempre stato Roberto Carlos, perché ricordo che alla Play tutti i nomi erano sbagliati. La coppia d'attacco era Ronaride-Roberto Larcos, ovviamente Ronaldo e Roberto Carlos. Come tutti mettevo Roberto Carlos in attacco perché era piccolo, velocissimo e aveva un tiro impressionante. Da lì ha cominciato a piacermi e non so se sia stato il destino, ma ho cominciato anche io a giocare da terzino...". Una favola! Sì, una favola. Perché se per noi Roberto Larcos è stato solamente risolutore di problemi, virtuali, ma causa di bassi voti e occhiaie perenni, reali, per qualcuno, uno di noi, è stato fonte d'ispirazione, modello da imitare che, a conti fatti, gli ha migliorato l'esistenza. Lunga vita a Mario Rui, uno di noi che ce l'ha fatta. Lunga vita a Roberto Larcos. 

    @AngeTaglieri88

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