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  • Jacobelli: Mazzarri, dentro Puscas perché l'Inter torni a volare

    Jacobelli: Mazzarri, dentro Puscas perché l'Inter torni a volare

    Thohir è soddisfatto, Moratti un po' meno, ma in casa Inter tutto è bene ciò che finisce bene. Per ora. Provate a immaginare che cosa sarebbe successo se, ieri sera a San Siro, Hernanes non avesse riagguantato il Napoli al 46' del secondo tempo. Mazzarri avrebbe incassato la terza sconfitta consecutiva e oggi la sua panchina sarebbe sicura al pari dei soldati ungarettiani ("Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie"). 

    La verità è che il 2-2 con Benitez è una camomilla. Non bastano l'orgoglio e la grinta di una squadra che ha rimontato per due volte gli avversari nello spazio di dodici minuti per ritenere risolta la crisi scatenata dalle due sconfitte (Cagliari e Fiorentina) che avevano preceduto la settima giornata.

    Quest'Inter è un cantiere aperto, con poche certezze (Handanovic, Kovacic, Hernanes) e diverse perplessità, a cominciare da Vidic che continuare a sbagliare troppo, ad onta della fama che l'accompagna. 

    Ma è l'attacco che preoccupa. Fuori causa Osvaldo (4 gol segnati), appena rientrato Palacio, altalenante Icardi (3 gol), c'è bisogno di energie fresche. C'è bisogno di coraggio, C'è bisogno di rischiare.

    L'Inter ha in casa un attaccante che sta facendo sfracelli nella Primavera di Stefano Vecchi, ex tecnico del Carpi che lavora benissimo con i giovani: si chiama George Alexandru Puscas, ha 18 anni, romeno, ha segnato 13 gol nelle prime 5 gare del campionato di categoria, gli ultimi tre nel derby stravinto per 4-1 sotto gli occhi di Thohir. Già che c'era, Puscas ha anche dettato l'assist dell'1-0 a Camara. L'Inter primavera vola: 6 partite, 6 vittorie, miglior attacco del torneo e Puscas che cresce nel mito di Ibrahimovic, il suo idolo. Per inciso: il Milan Primavera era imbattuto e non aveva ancora subito reti prima del derby.

    Durante l'ultima assemblea dei soci, il capo dell'area tecnica Piero Ausilio ha illustrato la strategia di mercato dela società nerazzurra: "Punteremo sui giovani e sui parametri zero". Bene. Ausilio fa di necessità virtù e l'ha dimostrato in estate, facendo brillantemente mercato a costo zero come gli aveva chiesto Thohir.

    Per una singolare legge del contrappasso, in 10 anni l'Inter ha conquistato quattordici titoli a livello giovanile, in tutte le categorie, ma in prima squadra non c'è un titolare che provenga dal vivaio. La difesa dell'Under 21 di Mangia, vicecampione d'Europa 2013 in Israele era tutta di marca interista, ma ha subito una diaspora tuttora in corso.

    Nell'attacco della Primavera, accanto a Puscas c'è un altro talento: si chiama Federico Bonazzoli, 17 anni. Il 18 maggio scorso, quando a cinque minuti dalla fine sostituì Ruben Botta durante la gara con il Chievo, è diventato il secondo più giovane debuttante in A di tutti i tempi:  16 anni, 11 mesi e 27 giorni.

    Per zittire contestatori e polemiche, fischi e totopanettone, Mazzarri ha bisogno di continuità di risultati e di gioco. Punti sui giovani e non sbaglierà. Ma non aspetti oltre.


    Xavier Jacobelli
    Direttore Editoriale www.calciomercato.com




     

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