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  • Juvemania: giù le mani da Allegri (per ora). Non è solo colpa sua
Juvemania: giù le mani da Allegri (per ora). Non è solo colpa sua

Juvemania: giù le mani da Allegri (per ora). Non è solo colpa sua

  • Stefano Discreti
JUVE ancora padrona del suo destino
 
Stavolta partiamo dalla fine.
Nonostante la sconfitta casalinga contro il Napoli arrivata in zona Cesarini la Juventus è ancora padrona del suo destino.
Sembra un contentino per i tifosi infuriati ma non lo è.
Certo, in poco più di 5 giorni sono stati dilapidati in malo modo 5 punti di vantaggio ma a 4 giornate dalla fine stare ancora davanti in classifica può risultare decisivo.
Qualsiasi cosa succederà sarai stato tu stesso a determinare il tuo risultato!
 
Che brutta partita
 
Di certo, l’ennesima partita giocata male (malissimo) dalla Juventus in questa stagione (non ci facciamo davvero più caso) stavolta è costata carissimo.
Quando ormai lo 0-0, giusta proiezione di una partita brutta, tesa e priva di emozioni, sembrava acquisito è arrivata la capocciata di Koulibaly a scuotere ambiente e classifica.
Juve - Napoli 0-1, tifosi napoletani impazziti e partenopei a -1.
Prendersela con Allegri dopo la partita di ieri sera sarebbe davvero troppo facile, sarebbe come sparare contro la Croce Rossa.
Sbagliata di nuovo la formazione di partenza, sbagliata la mentalità pavida di affrontare la partita puntando quasi esclusivamente allo zero a zero.
D’altronde la mancanza di carattere, coraggio e specificità nel fare la partita quest’anno è stato il vero filo conduttore della stagione bianconera ma la vera domanda da porsi insieme ( con calma a fine campionato, non ora) guardandosi fissi negli occhi è:
ha ancora senso continuare il rapporto tra Allegri e la Juventus?
 
C’eravamo tanto amati
 
Il mister sembra ormai totalmente svuotato dalla voglia di continuare a stupire e di trovare nuove situazioni stimolanti per l'ambiente. Sindrome da pancia piena?
Per tutto l’anno è sembrato sempre pronto ad accontentarsi solo del compitino, senza mai strafare. Un amministratore di condominio più che un rivoluzionario.
Probabilmente, e sono sempre di più le persone a sostenerlo, sarebbe stato giusto chiudere la (bella) storia d’amore dopo la terribile sera di Cardiff.
Continuando così invece si ha l’impressione di ricalcare quelle storie di coppia che si trascinano a fatica per anni senza più quell’ardore, quell’amore che ne avevano caratterizzato invece i primi momenti di entusiasmo e passione.
Fatta questa doverosa premessa, la peggiore stagione dell’era Allegri non può certamente esser colpa di una sola persona.
Al Mister si può ovviamente imputare di non esser riuscito a sfruttare l’enorme potenziale offensivo a disposizione ma l’indebolimento di difesa e centrocampo degli ultimi anni, sotto gli occhi di tutti, è chiaramente una colpa che va scritta in capo a dirigenza e proprietà.
 
Fino alla fine
 
Non è questo però nemmeno il momento per suonare il de profundis;  tra una ventina di giorni ci sarà tutto il tempo per tracciare un profilo completo della difficile stagione bianconera. 
Mancano 4 partite e anche se il calendario della Juventus, con le trasferte di San Siro contro l’Inter e Olimpico contro la Roma, è nettamente peggiore sulla carta rispetto a quello del Napoli la squadra bianconera ha tutte le possibilità per fare 12 punti e laurearsi campione d’Italia per la settima volta consecutiva.
Certo, dopo la sconfitta contro la squadra di Sarri, sono terminati i bonus a disposizione. Non si può davvero più fallire ma questa squadra ha dimostrato più volte in passato che se gioca per fare la partita non deve temere nessuno, né in Italia né in Europa.
I problemi nascono quando ci si ostina a giocare aspettando l’avversario certi che, tanto prima o poi, dalle tante soluzioni offensive a disposizione uscirà fuori quella giusta per determinare l’esito della partita a proprio favore.
Bisogna scrollarsi rapidamente questa mancanza di coraggio, prima che sia davvero troppo tardi.
Le rimonte epiche come quella di Madrid capitano una volta nella vita e dimostrano che se non ci credi davvero fino alla fine, facendoti prendere dalla paura quando ormai l’hai quasi praticamente compiuta, vanno a finire nel peggiore dei modi, ovvero sfumano all’ultimo minuto.
Per un rigore contestato o per una capocciata da palla inattiva.

@stefanodiscreti

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