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  • Juvemania: viva il Var, ora nessuno può ribellarsi alla classifica

    Juvemania: viva il Var, ora nessuno può ribellarsi alla classifica

    • Stefano Discreti
    Alla luce degli arbitraggi visti in Champions, spero che chi di dovere reciti un grande “mea culpa” comprendendo a pieno quanto ridicole, ri-di-co-le, siano state le polemiche che hanno accompagnato il post-sfida di sabato sera tra Inter e Juventus. Mentre in Europa si sorvola su errori grossolani, ovvero gol regolarissimi annullati o rigori clamorosi negati, in Italia per un secondo mancato giallo a Pjanic (pur se sacrosanto, meno del primo però) si è scatenata un’indegna caccia alle streghe fomentando un clima di sentimento popolare che riporta indietro la memoria a più di 10 anni fa, consentendo un becero populismo a tutti coloro che fanno dell’odio atavico verso la Juventus una ragione di vita; sindaci, giornalisti faziosi, politici, conduttori televisivi, fotografi e chi più ne ha più ne metta. Ma come si fa?
     
    IL VAR HA VINTO - Dal fratello di Orsato diventato magicamente parente alla lontana per un "errore involontario" al labiale rubato di Tagliavento passando per il cerotto photoshoppato di Mandzukic. Il Var ha vinto, diciamolo chiaramente. Perché ha ridotto quasi del 75/80 % gli errori arbitrali in campo. E mentre in Europa assistiamo ad arbitraggi osceni (chissà se adesso in molti la smetteranno di ironizzare sulle parole di Andrea Agnelli post Madrid) che si meriterebbero, quelli si, ore e ore di moviole e interrogazioni parlamentari, in Italia ormai ci si limita a discutere per una mancata seconda ammonizione o per le fake news partorite da un mondo, quello social, sempre più impazzito. E aggiungo, mondo social che ci ha mostrato il lato più fazioso di chi, giornalisti di carta stampata e opinionisti radio/tv, per tanti anni su reti pubbliche o comunque su reti private a carattere nazionale ha spacciato la sua competenza per imparzialità, quando invece dentro covava un risentimento verso i colori bianconeri ormai dichiaratamente manifestato e che li potrebbe portare ad accusare la Juve persino del delitto di JFK. Il Var ha vinto, perché quest’anno nessuno potrà contestare il risultato finale del torneo. E se qualcuno in maniera ri-di-co-la non vorrà accettare il verdetto del campo sarà libero di farlo, ma ben sapendo che a quel punto dovrà gettare la maschera e dichiarare pubblicamente la sua faziosità, aspettandosi come sottofondo una ‘pernacchia’ in stile Totò.
     
    SCUDETTO, NON È​ ANCORA FINITA - Torniamo a parlare di calcio giocato, l’unica cosa che poi alla fine conta e che al sottoscritto interessa davvero. Come scritto all’interno della rubrica curata su ilbianconero.com lunedì scorso, la Juventus non deve considerarsi già campione d’Italia. Sarebbe un errore gravissimo. È ormai nettamente favorita, innegabile. Ma con nove punti ancora a disposizione e la difficile trasferta da giocare all’Olimpico di Roma, contro la squadra forse più in forma d’Italia, non può permettersi ulteriori passi falsi. Festeggiare anticipatamente è quanto più di provinciale e sbagliato si possa commettere. Bisogna assolutamente mantenere alta la guardia soprattutto alla luce del rendimento fortemente incostante mantenuto per tutta la stagione, soprattutto in termini di gioco espresso. Una cosa è certa, e ci teniamo a ripeterlo ancora; anche se ancora da rodare alla perfezione, viva il Var perché chiunque alla fine di questa stagione diventerà campione d’Italia, l’avrà fatto senza che nessuno, al netto di pernacchie, potrà metterne in discussione la vittoria. Alla fine vincerà la più forte. Come (quasi) sempre in passato.

    @stefanodiscreti

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