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  • Juvemania: un campionato a parte

    Juvemania: un campionato a parte

    #Totti40, Nella settimana che ha visto la celebrazione dei 40 anni di Totti in tutte le salse, regalandogli le prime pagine di giornali e TG, mi piace ricordare che sono passati esattamente 2 anni da quando il "pupone", ancora deluso per la sconfitta subita per 3 a 2 in quel di Torino, dichiarò: "La Juve dovrebbe giocare un campionato a parte, ogni anno è così. Tanto arriveremo ancora secondi". Quelle frasi incaute pronunciate a caldissimo erano ovviamente dettate dalla frustrazione e dalla convinzione di credere di aver subito un torto, salvo poi rendersi conto di aver esagerato, smentito successivamente poi anche concretamente nei fatti dalla FIFA che dichiarò che secondo il regolamento in essere il gol di Bonucci era assolutamente regolare. Quelle parole però se lette adesso a freddo in chiave di competizione e non complottistiche hanno assolutamente fondamento. Il torneo italiano è una competizione ormai in cui la Juventus fa un campionato a parte. Sono ormai 5 anni consecutivi in cui la Vecchia Signora domina senza praticamente avere rivali e dove ha dimostrato (vedasi scorsa stagione) di poter dare anche 10-15 giornate di vantaggio agli avversari salvo poi recuperare in scioltezza e andare a vincere lo scudetto in assoluta tranquillità anche con molte giornate di anticipo. 

    PJANIC & HIGUAIN - L’abbiamo scritto e riscritto più volte nel corso dell’estate. La Juventus quest’anno (non contenta, inoltre) non solo si è ulteriormente rinforzata come organico ma è andata anche a togliere direttamente il miglior giocatore in squadra sia alla seconda che alla terza classificata della scorsa stagione; quei Miralem Pjanic e Gonzalo Higuain che hanno alzato ulteriormente l’asticella trasformando la squadra bianconera in un cecchino infallibile o quasi in Italia. Bastano 10’-20’ a partita, a volte anche meno, per archiviare la pratica di giornata. 
     
    DYBALE C'E' - Bene sottolineare inoltre i progressi, sopratutto emotivi, di Dybala.
    Anche se la sua posizione in campo ancora non convince del tutto (deve avanzare ulteriormente per stare sempre più vicino a Gonzalo) il gol ritrovato in Champions League lo ha sbloccato. Paulo sotto porta è tornato, finalmente, sereno e spietato. 

    LE ALTRE - La domanda che tutti i tifosi juventini si fanno è: se la Juve giocando male, a volte malissimo, ne ha vinte 6 su 7 ed ha già 4 punti di vantaggio sulla seconda, giocando bene cosa potrà fare? Arriva adesso la sosta utile per recuperare energie, soprattutto mentali, visto che la maggior parte dei giocatori sarà comunque impegnato con le rispettive nazionali. Sosta che concederà inoltre tempo ad Allegri per continuare a fare prove ed esperimenti in vista del sempre più richiesto e sollecitato cambio di modulo che consenta di abbandonare il “vecchio” 3-5-2, obsoleto soprattutto in Europa. La facilità con cui si vince in Italia non deve distrarre da quello che è l’obiettivo principale di stagione: trovare una dimensione tecnico-tattica di primo livello anche a livello internazionale. Con questa rosa, non basta vincere giocando male e sfruttando la forza dei singoli, ma si ha l’obbligo di creare un’identità che porti a giocare la squadra juventina con la stessa audacia e convinzione tanto in Italia quanto in Europa, senza differenze se l’avversario di turno si chiama Empoli o Siviglia. Per ora intanto la capolista si può godere la prima (mini) fuga con +4 sul Napoli, +5  su Roma, Lazio, Milan e Chievo e +7 su Inter, Torino e Genoa. Leggendo la classifica non si può non notare che effettivamente, senza la squadra bianconera  la lotta scudetto, seppur livellata al ribasso, sarebbe altamente imprevedibile ed emozionante. Eh sì, la Juve dovrebbe proprio giocare un campionato a parte...

    @stefanodiscreti

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