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  • Tevez fa la differenza tra Allegri e Conte

    Tevez fa la differenza tra Allegri e Conte

    Erano passati quasi 2000 giorni, circa 1003 minuti di gioco, dall'ultimo centro europero di Carlos Tevez: ieri il tabù è stato finalmente sfatato, la doppietta dell'Apache è servita ad abbattere il muro svedese. Dopo il primo gol la gioia immensa, l'esultanza dedicata alla figlia e l'abbraccio dei compagni. Dopo il secondo la rabbia, e la consapevolezza che ancora una volta probabilmente sarà lui l'ago della bilancia della stagione bianconera.

    IL FINALIZZATORE -  Già, perchè anche ieri è stato l'argentino a togliere le castagne dal fuoco ai bianconeri: come riporta Tuttosport la Juventus continuava a macinare gioco, sciupando però diverse occasioni sottoporta. La gara resta aperta finchè Tevez non decide che è ora di chiuderla: troppi quei 22 tiri in porta con solamente 2 gol, lo stesso Allegri rimprovera la mancanza di cattiveria a fine partita. Il 60% di possesso palla, le ali che sembrano non avere mai smesso di correre, e la consueta solidità difensiva: la Juventus europea riparte da Tevez, ma c'è tanto dietro di lui per sperare di arrivare fino in fondo.

    SIMIL CONTE - Correva il 17 settembre 2013 ed Antonio Conte sbarcava con i suoi ragazzi a Copenaghen: a distanza di un anno, la Juve di Allegri è partita da Torino, ma è comunque riuscita a concludere il match con un secco 2 a 0. Esiti differenti, partite simili: la squadra messa l'anno scorso in campo dall’attuale ct dell’Italia riuscì a totalizzare 24 tiri, di cui 12 nello specchio della porta; mentre quella di Allegri è andata alla conclusione in 22 circostanze, centrando 8 volte il bersaglio grande. L'undici messo in campo dal salentino è risultato più offensivo rispetto a quello del livornese, che a sua volta è risultato più efficace in fase difensiva, subendo in totale 4 tiri, al contrario dello scorso anno, quando i danesi insidiarono Buffon in 8 circostanze. La differenza? I gol di Tevez.

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