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  • L'Atletico e un'identità unica al mondo: così trattiene Simeone e Griezmann

    L'Atletico e un'identità unica al mondo: così trattiene Simeone e Griezmann

    • Antonio Martines
    Non è facile essere tifosi dell'Atletico Madrid, soprattutto se giochi nella stessa città del club più forte, ricco e famoso del mondo. Eppure l'Atletico è una squadra che ha cambiato marcia negli ultimi anni, da quando nel 2011 ha trovato in Simeone il suo condottiero storico. Grazie al Cholo infatti i Colchoneros sono riusciti a vincere la bellezza di otto trofei in otto stagioni, dal 2011 al 2017 hanno vinto 1 Liga, 1 Coppa del Re, 2 Supercoppe di Spagna, 2 Europa League e 2 Supercoppe Europee.

    Non male per un club che nei precedenti vent'anni ne aveva vinti 4 in tutto, e che in Spagna e in Europa non ha mai goduto di particolare considerazione. Oggi però le cose sono cambiate e l'Atletico di Madrid si concede delle soddisfazioni che mai e poi mai si sarebbe sognato prima. La seconda squadra di Madrid nelle ultime 3 stagioni è arrivata 2 volte in finale di Champions League e pazienza se poi alla fine oltre al danno si è aggiunta anche la beffa di perdere contro gli eterni rivali del Real, perché quelle finali sono state ottenute con un budget ridicolo rispetto agli odiati cugini e soprattutto perché non danno affatto l'idea di essere state episodiche e anzi sembrano delle basi dalle quali ripartire e migliorarsi per il futuro. Un futuro che nelle intenzioni dei Colchoneros dovrà essere grandioso, perché l'Atletico Madrid ha deciso di occupare in pianta stabile quella posizione di terzo incomodo che in Spagna non ha mai portato particolarmente bene a nessuno.

    Nella storia di quel calcio hanno provato a fare la terza grande potenza sia l'Athletic che il Valencia, ma il primo è rimasto sempre ancorato ad una irriducibile autarchia culturale oltreché geografica e il secondo si è fatto risucchiare dai debiti derivanti da una grandeur che prima lo ha portato a iniziare i lavori per un superstadio (Nou Mestalla) da oltre 70.000 spettatori per poi lasciarlo incompleto e abbandonato da ormai oltre 7 anni. Anche il Siviglia nelle ultime stagioni si è proposta come terza grande potenza spagnola, e le 5 coppe Uefa conquistate nel corso del terzo millennio (di cui tre consecutive negli ultimi 4 anni) sono lì a dimostrarlo, ma il prestigio europeo conquistato dagli andalusi nel corso degli ultimi tempi non si è mai sposato con altrettanta grandezza all'interno dei patri confini, dove il Siviglia è rimasto sempre ancorato a quell'unica Liga conquistata nell'ormai remotissimo 1946.

    L'Atletico Madrid al contrario è riuscito a coniugare un rispettabilissimo palmares interno, composto da 10 titoli nazionali e 10 Coppe del Re con un altrettanto invidiabile curriculum europeo, che nelle ultime stagioni si è decisamente arricchito, visto che i biancorossi sono riusciti a conquistare due Europa League (09/10 e 11/12) due supercoppe europee (10 e 12) e anche e soprattutto due finali di Champions League (13/14 e 15/16), se a tutto ciò aggiungiamo poi il fatto che dal 2015 la Wanda Group, (la più grande azienda cinese nel campo immobiliare, turistico e alberghiero) possiede il 20% delle quote societarie, e che la stessa ha ultimato la costruzione dello spettacolare Wanda Metropolitano, il nuovo super stadio da quasi 70.000 spettatori dove giocherà l'Atletico dalla prossima stagione, non possiamo che predire un futuro roseo per questo club che comunque anche in tempi lontani,  ha sempre coltivato una filosofia calcistica fatta si di garra e contrapposizione proletaria ai più fortunati cugini blancos, ma senza mai trascurare i risultati sportivi e i campioni, visto che con la maglia di questo club ha giocato gente del calibro di Futre, Hugo Sanchez, Vieri, e in tempi più recenti Fernando Torres, Diego Forlan e Aguero , fino ad arrivare all'attuale Antoine Griezmann, quel Petit Diable che tante grandi del calcio europeo stanno provando a strappare a suon di milioni all'Atletico, ma che almeno per un'altra stagione delizierà il folto pubblico della passionale ma sempre più esigente torcida dei Colchoneros. Senza dimenticarsi poi di altri due gioielli come il tecnico Simeone che ha rinunciato alla corte - corredata da proposte indecenti - dell'Inter di Suning e il Direttore Tecnico, quell'Andrea Berta che da vero self-made man - con un percorso un po' simile a quello di Sarri -  è riuscito a imporsi nel terribile mondo del calcio e che ha sempre preferito gli uomini giusti al posto giusto rispetto ai migliori in assoluto, una filosofia che sta portando l'Atletico a diventare la nuova grande suggestione del calcio spagnolo, un po' come lo fu il Barcellona di Cruijff alla fine degli anni '80.

    @Dragomironero

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