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  • Latte Lath: favola di un emigrante che ha fatto tremare la Juve

    Latte Lath: favola di un emigrante che ha fatto tremare la Juve

    • Emanuele Tramacere

    Un gol, il primo della sua giovanissima carriera nel calcio dei grandi, segnato nello stadio più caldo d'Italia. Il battesimo del fuoco di Emmanuel Latte Lath è arrivato al minuto 60' della sfida di Coppa Italia contro la Juventus allo Stadium con l'Atalanta sotto per 2-0. Serviva una scossa e Gasperini ha scelto la sua freschezza per provare una rimonta che ha rischiato di concretizzarsi nei minuti finali anche grazie al gol del 3-2 realizzato proprio da Latte Lath (foto GettyImages)

    LA FAVOLA DI UN EMIGRANTE - Nato a Marcory un quartiere posto a sud della capitale della Costa d'Avorio Abidjan, il 1 gennaio 1999, Emmanuel cresce vicino allo Stadio Robert-Champroux uno dei più vecchi e storici della città. Quando aveva soli otto anni il padre emigra in Italia e trova fortunatamente lavoro in un cantiere edile vicino a Cremona. Lui arriva all'età di 9 anni e mezzo e subito inizia a giocare con l'Esperia Calcio (società cremonese) dove viene notato dall'Atalanta in una partita di campionato. Sotto 4-0, la squadra rimontò 5-4 con una sua tripletta e 2 assist che convinsero un osservatore dell'Atalanta presente a tesserarlo: "L'Atalanta è venuta a prendermi quando ero un bambino - ha dichiarato Latte Lath nel post gara dello Stadium - e giocavo in un squadra di Cremona. La mia fortuna è stato aver un osservatore presente sugli spalti in una partita che perdevamo 4-0 in cui ho segnato 3 gol".


    IL SOGNO CHE SI AVVERA - Il gol allo Juventus Stadium è un sogno che si realizza per Latte Lath, che ancora fatica a credere alla crescita così rapida della sua carriera: "Devo ringraziare la squadra, la societa' e il mister che hanno creduto in me da subito. Ancora non ci credo aver segnato qui. Voglio ringraziare anche mio padre, profugo dalla Costa d'Avorio. Siamo arrivati in Italia quando avevo 8 anni e mi ha sempre detto di non mollare mai".

    LA FAMIGLIA E L'ALOKO DI MAMMA-
    Legatissimo alla sua famiglia, Latte Lath da due anni si è trasferito nel convitto dell'Atalanta un anno in ritardo sulla tabella di marcia pensata per lui. Il motivo? Emmanuel non voleva lasciare Cremona, la sua famiglia e l'Aloko (banane fritte servite su salsa di pomodoro piccante allo zenzero) di sua Mamma il suo piatto preferito insieme alle Lasagne. Il trasferimento era però necessario e, sebbene il giocatore torni a Cremona una volta al mese per trovare i suoi, l'indipendenza (e il compagno di stanza Salvatore Elia) è servita a farlo maturare in fretta in campo e fuori. 

    GLI IDOLI D'INFANZIA E IL NUMERO 7 - Rappresentato dalla Player Management, Latte Lath è un attaccante velocissimo che può fare sia la seconda punta che l'esterno offensivo, ricorda per caratteristiche l'ex attaccante della Roma Gervinho. Agile, veloce nei cambi di ritmo, fa della progressione palla al piede il suo punto di forza. In Costa d'Avorio il grande idolo d'infanzia per tutti è sempre stato Didier Drogba, ma Emmanuel, innamorato del numero 7, ha da sempre cercato di imitare il connazionale Salomon Kalou, ex Chelsea e Lille oggi all'Hertha Berlino. Per l'esordio con la prima squadra, però, ha scelto il 99, un numero che gli sta portando fortuna e che sta pensando di non lasciare più.

    I GOL HANNO CONVINTO GASPERINI - Rispetto a Gervinho e Kalou, il gol per Emmanuel non è una novità. Nella scorsa stagione con gli Allievi Nazionali ha segnato 23 gol in 29 gare fra campionato e fasi finali del torneo contribuendo attivamente alla conquista dello Scudetto. Quest'anno, facendo la spola fra Primavera e prima squadra (sono 3 le presenze ufficiali all'attivo) è a quota 3 gol in 10 gare. Gasperini lo sta provando in allenamento accanto al Papu Gomez, perchè vuole che sviluppi il tiro rientrando dalla sinistra verso il centro dell'area per trovare altri gol. L'ultimo, il più importante di tutti, ha fatto tremare lo Juventus Stadium e sta già regalando a Latte Lath un sogno chiamato Serie A.


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