Lo psicologo: 'Dybala, la differenza con Messi e CR7 è la testa'
Il mental coach Daniele Popolizio ha parlato a Il Corriere dello Sport del tracollo bianconero nel secondo tempo della finale di Champions toccando anche il tasto Dybala: “La Juve ha ceduto nel secondo tempo perché già nel primo aveva avuto l’impressione di essere inferiore al Real e al momento della pausa ha avuto il tempo di pensare e di ingigantire dentro di sé l’immagine dell’avversario. Dybala? Lui è ancora giovane e può crescere. Credo che se si comincia adesso a lavorare intorno ai suoi limiti, nel giro di tre mesi ci ritroveremo con un giocatore diverso. Non è né Messi né Cristiano Ronaldo. Alla sua età, quei due erano già in grado di incidere su una finale internazionale. Dybala a Cardiff di fatto non è sceso in campo, così come Higuain. Questo è accaduto in corso d’opera, mentre Dybala, appunto, ha sbagliato partita dall’inizio. Come gli era capitato a Doha. Il problema del ragazzo è che si diverte troppo a giocare al calcio. Lui è uno che sorride poco e quando dico questo intendo che per lui ogni partita diventa un appuntamento chiave, si giochi con il Pescara o con il Real. I grandi campioni dal punto di vista psicologico non si comportano così: gestiscono le energie fisiche e nervose, invece, e quando arriva il momento di esprimersi al massimo sono pronti. Non si tratta di semplice ansia dello scontro diretto: da quel punto di vista Dybala è maturo e lo ha dimostrato nelle gare decisive del campionato. L’esempio da seguire, e se vogliamo l’immagine allo specchio di Dybala, l’uomo che domina le finali, è proprio Cristiano Ronaldo, che a mio parere è il miglior giocatore dei nostri tempi".
