Ma possibile che Totti debba diventare un problema per la Roma?
Alex Brad Baila scrive:
Cari lettori,
Da tifoso Romanista, sapevo che questo momento sarebbe inevitabilmente arrivato. Non c’è ancora niente di ufficiale, ma questa sarà l’ultima stagione del Capitano giallorosso.
Giusto o sbagliato che sia, la gestione della faccenda sta diventando problematica, dalle dichiarazioni di Monchi, a quelle di Spalletti ieri e di Pallotta oggi. Confusione tanta, certezze poche. E la cosa che più forse indispettisce il tifoso romanista è che il Capitano non parla. non dice “A fine anno smetto”, ma nemmeno “Non voglio smettere”. Una sua parola, toglierebbe qualsiasi imbarazzo nelle dichiarazioni degli addetti ai lavori ... >>>CLICCA QUI PER CONTINUARE A LEGGERE<<<
Luca Borioni risponde:
Ma davvero è così complicato gestire la fase finale della carriera di un grande calciatore? Possibile non ci sia nessun club capace di distinguersi per una gestione alternativa ed efficace di questo momento altamente simbolico e comunque importante quando parliamo di calciatori della qualità di un Del Piero oppure, appunto, di un Totti?
Il problema è la grande managerialità oggi necessaria per il business calcistico ad alto livello che va a cozzare contro l'aspetto passionale e umano del gioco. I grandi dirigenti non riescono a coniugare le esigenze gestionali con quelle più istintive del tifoso. Eppure basterebbe un po' di elasticità.
Certo, il grande campione dotato di classe ma fisicamente non più al top rappresenta un problema per ogni tecnico che debba manovrare i meccanismi di uno spogliatoio. Ma è impossibile adeguarsi a credere che un Totti possa diventare un problema per la Roma e per Spalletti così come era capitato a Del Piero con la Juventus e con Conte.
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