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  • Mazzarri, ottimo allenatore dal brutto carattere: il futuro, tra inglese e offerte

    Mazzarri, ottimo allenatore dal brutto carattere: il futuro, tra inglese e offerte

    • Giampiero Timossi
    L'altra faccia dell'Italian Job si chiama Walter Mazzarri, ha chiuso in anticipo la sua avventura in Premier League, non sarà più l'allenatore del Watford, ma visto che ha un contratto fino al giugno 2019 pare voglia prendersela calma. È rimasto a Londra e ha deciso di fare i conti con la sua (ultima) magnifica ossessione: imparare la lingua. Tra qualche giorno partirà per l'Olanda, si è iscritto a un corso intensivo di inglese, lo stesso seguito da Carlo Ancelotti prima di andare ad allenare il Chelsea. Con Ancelotti pare abbia funzionato. Comunque sia chiaro: Mazzarri non molla, vuole risolvere questa storia dell'inglese, convinto (probabilmente a ragione) che gli abbia creato già troppe difficoltà. Per esempio all'Inter, dove non sapeva in quale lingua comunicare con il nuovo presidente Thohir. Allora ci avevano pensato i manager nerazzurri, parlavano per lui e infatti Mazzarri venne esonerato, quando la sua squadra stava a cinque punti al terzo posto. Bei tempi, penseranno ora gli interisti. Bella fregatura, pensò allora l'allenatore. Che aveva cercato subito un rimedio. Si era trasferito a Manchester e l'obiettivo dichiarato era uno soltanto: iscriversi a una scuola e iniziare un corso intensivo. La banda del Charuto lo aveva scoperto e ne aveva dato notizia su calciomercato.com. “Allenatore alla pari”, si era scritto e la definizione doveva essere quella giusta, anche se il tecnico toscano non l'aveva gradita troppo. Mazzarri non è particolarmente complicato da decifrare, la sua storia si muove sostanzialmente su due assi cartesiani. Primo: è un ottimo allenatore, lo dimostrano i risultati ottenuti un po' ovunque, compreso il tanto vituperato quinto posto all'Inter, quasi un trionfo visto come sono andate dopo le cose. Anzi, un trionfo se si considera la squadra che aveva a disposizione. Acqua passata. Veniamo al secondo asse cartesiano: “Mazzarri ha un brutto carattere”. Anche qui ci sono le prove: una certa ombrosità mai nascosta, almeno in pubblico e una buona predisposizione all'incazzatura. “Chi ha carattere ha un brutto carattere”, pare fosse lo slogan di Indro Montanelli, altro toscano fumantino. Concordo. 

    Quest'anno, dati alla mano, Mazzarri in Premier ha fatto un miracolo. La famiglia Pozzo gli ha messo a disposizione quella che fino a cinque anni fa era la migliore gioventù del campionato italiano. Cinque anni fa, appunto. Un colpo c'era stato, quello di Pereyra, strappato alla Juve e alla concorrenza. Si è infortunato a novembre e addio. Okaka? Idem, più o meno. Una partita, quattro mesi di stop. Due partite, altri quattro mesi. Ah, ricordate Zuniga? Da Mazzarri a fine carriera. L'ultima gara, contro il Manchester City, ne hanno presi cinque. Ma centrale di difesa giocava il buon Valon Behrami, anni 33, una corsa infinita, due ginocchia ormai di cristallo e nessuna (ma davvero nessuna) esperienza al centro della difesa. Un rinforzo, vero, era arrivato: il milanista Niang, in verità cacciato a pedate da Milano. Lui ha fatto bene e gol e infatti il Milan al momento lo ha rivoluto indietro, dopo la cura Mazzarri, ovvio. Centrato l'obiettivo salvezza (come certifica il premio previsto a inizio stagione), raggiunta la tranquillità matematica a sei giornate dalla fine, tutto lasciava intuire che la storia sarebbe andata avanti altre due stagioni, come previsto dal contratto. E invece a Mazzarri hanno fatto capire che era meglio cambiare aria. Lui non parla, non ora, non fosse altro che i vincoli contrattuali sono la miglior cose per cucire la bocca. La formula usata parla di una “decisione consensuale”. L’ex tecnico di Napoli e Reggina ricorda soprattutto la guerra di “quei dannati tabloid”, i giornali popolari che non gli hanno mai perdonato il fatto di presentarsi sempre in conferenza stampa accompagnato da un interprete. Già, maledetta ossessione della lingua inglese. Ora, tra una lezione e l'altra, l'allenatore si guarda intorno. Sperava nella Roma, ma è storia passata, l'ultimo contatto è arrivato due mesi fa. E non era di quelli né convincenti né convinti. Un sondaggio pare l'abbia fatto pure la Fiorentina, che ormai punta su Pioli, un altro bravo, un altro ex interista, condizione molto diffusa negli ultimi tempi. Dalla Francia ci ha provato il Saint Etienne, si vedrà. Dalla Spagna il Celta Vigo, un'ipotesi. A Mazzarri piacerebbe restare in Premier, agli addetti ai lavori inglesi il suo lavoro sul campo è piaciuto, parecchio. Si è fatto avanti il Crystal Palace, il club londinese ha selezionato una lista di 10 candidati. In Inghilterra funziona così da un pezzo, quando l'Inter ha fatto la stessa cosa si è scatenato un'infondata ironia. Dettagli, comunque la lista del Crystal Palace è pronta. C'è il nome di Mazzarri. E pure quello di un altro ex interista, Roberto Mancini. Certe ossessioni sono difficili da superare. Peggio che imparare la lingua inglese.

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