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  • Milanmania: ora le due punte!

    Milanmania: ora le due punte!

    • Luca Serafini

    Per tutta la durata del suo regno, il dogma calcistico di Berlusconi è rimasto inchiodato allo schema con 4 difensori e 2 attaccanti.

    Zaccheroni
    fu l'unico a virare sul 3-4-3 salvato dallo scudetto immediato, ma esonerato poi alla prima occasione utile per questo. Ancelotti mascherò il suo "albero di Natale" ricorrendo spesso a 3 centrali mascherati (Simic o Costacurta terzini a destra, Kaladze a sinistra) o, al contrario, a terzini ultraoffensivi come Cafu e qualche volta Serginho.

    ​Montella si schiera con la difesa a 4, ma gioca con un solo centravanti puro e due esterni larghi. Sfrutta la maggiore libertà e autonomia che gli derivano dallo stallo societario corrente, oltre naturalmente ai risultati con i quali può evitare la minima interferenza.


    Il finale di partita di domenica scorsa con il Cagliari e il secondo tempo di Coppa Italia con il Torino, però, hanno sollevato una domanda sfiziosa: potrebbe qualche volta ricorrere alle 2 punte istituzionali? Domenica nel finale ha inserito Lapadula al fianco di Bacca e i due hanno costruito è finalizzato l'azione del gol vincente, giovedì nella ripresa ha imposto a Bonaventura di giocare vicinissimo a Lapadula ottenendone il gol partita e tutta una serie di azioni pericolose, uscendo dall'asfissia tattica in cui si era infilata la squadra.

    E' evidente che mettendo Bacca e Lapadula insieme - non vi sarebbe altra alternativa alle 2 punte - dovrebbe rivisitare il modulo, abbassando gli esterni Suso e Bonaventura sulla linea dei centrocampisti che passerebbero a 2. Montella, come dimostra la sua insistenza per Deulofeu sul mercato, appare però più preoccupato di perdere le fonti di gioco sulle corsie esterne piuttosto che di ridisegnare attacco e centrocampo, sia pure solo occasionalmente.

    Il centravanti, la punta centrale unica, o resta in attesa (Bacca) o si comporta come un Gattuso avanzato (Lapadula), occupandosi di pressare i difensori avversari ma di perdere lucidità al momento di concludere. Ecco perché preferisce generalmente inserire l'ex pescarese a gara in corso piuttosto che dall'inizio.

    L'esperimento però è ripetibile, grazie alla cresciuta duttilità di Bonaventura e alla generosità dello stesso Lapadula. I risultati maggiori possono derivare cambiando la partita piuttosto che iniziarla in questo modo, proprio per non compromettere i delicati equilibri di una squadra che ha trovato il suo sistema ideale con il 4-3-3.

    Se c'è un uomo duttile nel Milan, questo è Montella e non vi è dubbio che fino ad oggi al Milan si sia distinto più per l'organizzazione di gioco che per i cambi in corsa, ma la settimana che ha alle spalle tra campionato e coppa Italia potrebbe aver dato una svolta importante a questa tendenza. 


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