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  • Milan, perché può diventare americano

    Milan, perché può diventare americano

    Il Milan da cinese ad americano, passando per il Lussemburgo: sembra poter essere questo il destino del club rossonero, secondo quanto riporta stamane l'edizione cartacea de La Repubblica. Una situazione legata alla cessione che sembra essersi sbloccata, ma che non lascia comunque sereni i tifosi: se infatti la nuova proprietà non riuscirà a restituire il debito contratto per convincere Silvio Berlusconi a cedere il Milan, il club corre il rischio di finire in mano al fondo americano Elliot, lo stesso che ha prestato oltre 300 milioni alla cordata cinese, con tassi fino all’11,5%, e che ha avuto le azioni della società rossonera come garanzia.

    TRA BANKITALIA ED ELLIOT - Sembra comunque esserci la conferma per il closing al 14 aprile: ieri il cda di Fininvest ha confermato per quella data l’assemblea dei soci che voterà il nuovo consiglio a marca cinese. Intanto anche Bankitalia ha acceso un faro sulla questione: l'operazione Milan passerà infatti sotto il controllo dell'Unità d'informazione finanziaria, al quale è arrivato il documento sulla "lecita provenienza di fondi" in merito alle caparre da 100 milioni, depositato dall'avvocato di Berlusconi Niccolò Ghedini. Yonghong Li ora ha la strada obbligata: oltre ai 30 milioni di interessi all’anno da restituire ad Elliot, incombe la scadenza tecnica con l’Uefa, visto che il Milan deve presentare entro dopodomani il piano di autocertificazione sul fairplay finanziario per potere partecipare all’Europa League in caso di qualificazione, e la proroga non andrà oltre le due settimane. Senza parlare dell'opera di rafforzamento da mettere in atto: i capitali cinesi diventano fondamentali, altrimenti Elliot si prenderà la società, portando allo scoperto la natura speculativa dell’operazione

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