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  • Milanmania: fino a quando continuerà questo tormento cominciato nel 2012?

    Milanmania: fino a quando continuerà questo tormento cominciato nel 2012?

    • Carlo Pellegatti
    Ai confini della realtà. Ai confini dell'ignoto. In un secondo il Milan batte due record storici. Subisce un gol da un portiere, come mai era capitato nei suoi 118 anni di vita. Permette al Benevento di conquistare il suo primo punto in Serie A. Nemmeno il regista più crudele, nemmeno lo sceneggiatore più diabolico, avrebbe potuto studiare una trama così beffarda e umiliante.

    Oggi solo due domande. Fino a quando continuerà questo tormento iniziato nel lontanissimo 2012, nelle settimane dall'addio dei grandi Campioni e nell'estate della cessione di Thiago Silva e del grande Ibrahimovic? Fino a dove precipiterà questa fase della storia, che pare un baratro senza fondo? Sono cambiati presidenti, dirigenti, allenatori e dirigenti, ma la china non sembra fermarsi mai. Ai tifosi rossoneri, che, con grandi speranze, non lasciano mai solo il compagno di una vita, agli appassionati che percorrono Viale Caprilli, con lo stesso entusiasmo da quando lo percorrevano, mano nella mano, con il loro papà, ai ragazzi che perdono la voce cantando i cori dalla Curva o dalle tribune, sembra che abbiano rubato il futuro, la voglia di sognare, la splendida illusione di nuove grandi vittorie e di nuovi indimenticabili successi.

    Hanno il sapore di cenere in bocca, sono delusi, svuotati, sconcertati, ma soprattutto tristi.
    Questa l'onta piu' grave per i colpevoli.La troppo infinita amarezza, che mi accompagna in questo volo di ritorno da Napoli, non mi spinge nemmeno a stucchevoli approfondimenti per capire quali siano i rei, passati e presenti, di questa tristissima situazione, che ha tanti padri ma che fa soffrire i figli. Come dico spesso, invidio coloro che hanno le idee chiare sulle responsabilità delle ultime dirigenze o dei recenti allenatori e giocatori.

    Il lavoro intanto di Rino Gattuso, un'altra meravigliosa bandiera che ha sfidato la tempesta, è improbo. Veder giocare bene il Milan per 90 minuti, coronati da un risultato positivo, sembra una desiderio irrealizzabile. Chiedere tre vittorie consecutive pare un obiettivo da fantascienza. Per il nostro caro e vero Milan sono stati due traguardi normali, logici, da sempre nella tradizione del club. Giovedì parto per Rijeka con due domande dentro il cuore. Fino a quando? Fino a dove? 
     

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