Milanmania: Montella non lo vuole, ma come si fa a dire no a Fabregas?
La prolungata assenza di Montolivo crea un problema quantomeno numerico a Montella. Si può discutere sul rendimento, mai più risalito ai livelli della sua prima stagione rossonera, e sulle caratteristiche del capitano, ma è un fatto che in quel ruolo in questo momento non vi sia altri che il giovane Locatelli. Non Sosa per il suo ritmo da scampagnata, non Kucka per i limiti nella costruzione, non Bonaventura sempre alla ricerca della posizione da quando è retrocesso di linea.
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Il mercato non offre in questo momento né nomi né concrete possibilità di ingaggio, dunque la proiezione di gennaio è inevitabile. In questo senso Montella si è espresso sulle ipotesi Badelj e soprattutto Fabregas. Sul viola l'allenatore ha idee chiare grazie soprattutto ai trascorsi fiorentini, ma sulla fretta con cui ha liquidato Fabregas non siamo molto d'accordo.
Non c'è dubbio che non sia in grado di giocare davanti alla difesa, per carità, però è un nome accostato al Milan almeno in 3 diverse estati nei suoi anni migliori e quando ancora il club del Portello inseguiva i giocatori di fascia alta e non solo gli amici o i parametri zero.
Fabregas è un talento indiscusso, ha 29 anni, cerca riscatto dopo qualche ombra di troppo a Londra, consentirebbe di cambiare modulo e schieramento anche in corsa nei 90', darebbe quel pizzico di fantasia e imprevedibilità di cui oggi la prima linea rossonera è carente. Soprattutto, consentirebbe alla nuova gestione cinese di insediarsi con un fiore all'occhiello credibile con uno sforzo economico non insostenibile. Fabregas ha estro, classe, tratti che gli consentirebbero senz'altro di adattarsi al nostro campionato. E al gioco di "questo" Milan.
Fossimo in Montella, non staremmo a sottilizzare più di tanto e se i cinesi insistono, Fabregas ce lo porteremmo a casa volentieri. Eccome. Poi per il centrocampo ci sarà tempo, sono anni che quel reparto aspetta rinforzi. Aspetterà ancora.
